Accam è morta, viva Accam. L’assemblea dei soci approva la nuova società con Amga e Agesp
Al via il percorso di rilancio grazie ad una nuova società che vedrà protagonisti Amga e Agesp con l'impegno operativo, da subito, di Cap Holding. Anche Legnano ha votato a favore
L’ultimo passo è stato compiuto. Legnano, Busto Arsizio, Castellanza e altri comuni soci hanno votato in assemblea dei soci oggi, lunedì, a favore del nuovo piano industriale che supera Accam e apre un nuovo scenario in cui l’inceneritore tornerà a fare il termovalorizzatore per un po’ di anni e l’economia circolare entra sulla scena grazie all’impegno economico di Amga (attraverso la controllata Ala) e Agesp insieme all’impegno operativo (per ora) di Cap Holding.
“Accam è morta”, ha titolato qualche collega nei giorni scorsi, “viva Accam!” possono dire oggi i sostenitori del salvataggio. La nuova società, il cui nome non è stato ancora svelato, prenderà in mano l’intero ciclo dei rifiuti dalla raccolta allo smaltimento per i prossimi anni.
Tra i grandi comuni solo Gallarate si è astenuta mentre tra i contrari si registrano i comuni di Castano Primo, Canegrate e Rescaldina da sempre impegnati sul fronte della chiusura dell’impianto di Borsano. Una vicenda che si è trascinata nel tempo e che nell’ultimo anno ha oscillato tra lo spettro del fallimento e un piano di rilancio che ha incontrato non pochi ostacoli sulla sua strada con i ripensamenti di Legnano, l’intervento di Cap Holding, la mediazione di Regione Lombardia e gli appelli dei comitati che da sempre si oppongono all’idea di bruciare i rifiuti.
Per il sito di Borsano e le due società attualmente coinvolte inizia un nuovo percorso che partirà dal piano industriale che è in corso di presentazione (ore 18,00) ai soci. Se i contenuti sono ancora riservati è possibile immaginare che conterrà un piano di risanamento dei conti, la rimessa in funzione delle turbine e i principi di economia circolare fortemente richiesti dal sindaco di Legnano, Lorenzo Radice.
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