Il giorno e la storia – L’assistenza ai combattenti
L’assistenza ai combattenti nelle scuole di Legnano: raccogliere sigarette, cancelleria, libri
24 febbraio 1941 –L’assistenza ai combattenti
Scuole Mazzini, 24 febbraio 1941. «Il signor Direttore ha riunito gli insegnanti: l’assistenza ai combattenti deve essere continuata: raccogliere sigarette, cancelleria, libri. Entro il 15 marzo acquistare un libro da spedire ad un combattente a nome della classe».
E così «la mia classe – annota la maestra sul diario – ha confezionato 19 paia di calze [per i soldati] ed ha offerto £ 104 per l’acquisto della lana. Ha poi consegnato 48 tavolette di cioccolata da unire ai pacchi di indumenti inviati ai soldati dal fronte greco albanese. Si tratta di soldati che non conoscono, ma che hanno chiesto da fumare e da mangiare». Un’altra classe delle Mazzini ha «inviato ai combattenti: 55 paia di calze; 25 paia di guanti; 4 pancere; 1 passamontagna; 209 tavolette di cioccolato dal peso di chilogrammi 10,5; 19 scatole di sigarette; 3 scatole di marmellata; 12 buste con foglie francobolli. Nel frattempo le bimbe di 4° delle De Amicis «stanno preparando 5 paia di guanti, 5 paia di calze, tre corpetti, quattro sciarpe».
Il tutto realizzato con i ferri da maglia, due dritti e due rovesci…
Ma non sono solo le maestre e le bambine a lavorare nella confezione degli indumenti: alle elementari Cantù il maestro di 5° anno maschile annota sul “giornale della classe” che «il lavoro più significativo è stato quello della confezione di indumenti di lana da parte degli scolari. Tutti si sono avvicendati con entusiasmo a questa iniziativa. Alcuni poi che non avevano lana abbastanza hanno finito il rettangolo con filo di altro colore. Dimostrazione tangibile della volontà di ciascuno di potersi distinguere in questa nobile gara. Non solo gli alunni delle superiori, ma anche i ragazzini delle inferiori hanno collaborato affinché la scuola Cantù fosse la prima di Legnano». E anche per la 4° maschile c’è la «consegna di 12 sciarpe per i soldati in Albania. Sciarpe lavorate dai miei Balilla».
Dalle Mazzini ci fanno sapere che le offerte per i soldati comprendevano anche matite, scatole di carne in conserva, pacchetti di cerini. A volte i bambini riuscivano a portare anche solo una matita: i tempi erano duri per tutti. Sempre dalle Mazzini «abbiamo inviato ai soldati due libri del Salvaneschi: ”Il sole nell’anima” e “Madonna pazienza”» (mi immagino la faccia del soldato che ha ricevuto “Madonna pazienza”…).
Il maestro delle Cantù annota che «ancora per i nostri soldati è da ricordare l’offerta in denaro da parte degli insegnanti, per comprare altri indumenti di lana». E «oltre a queste offerte consegnate alla capogruppo – scrive una maestra delle Mazzini – nei pacchi spediti abbiamo messo un paio di mutande una maglietta un paio di calze e un fazzoletto e abbiamo aggiunto sigarette, biscotti, cioccolata, fichi secchi, marmellata offerta dalla maestra».
Viene forse istintivo in febbraio pensare di inviare indumenti di lana, ma con tanto buonsenso dalle scuole legnanesi sono arrivati pacchi con anche un kit di sopravvivenza igienica e…un po’ di felicità per soldati che «hanno chiesto da fumare e da mangiare».
Renata Pasquetto
FONTE: “Giornali di classe” delle scuole elementari legnanesi gentilmente messi a disposizione da Alberto Centinaio, nel cui archivio privato sono conservati in copia fotostatica.
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