La piscina di Legnano e i suoi azzurri promossi a pieni voti dal DT della Nazionale Cesare Butini
Il direttore Tecnico della Nazionale di Nuoto, Cesare Butini, è in visita a Legnano per svolgere alcuni controlli sugli atleti azzurri che si allenano in città
Il direttore Tecnico della Nazionale di Nuoto, Cesare Butini, promuove a pieni voti sia gli atleti olimpici che si allenano a Legnano che la piscina olimpionica, coperta con una struttura realizzata da Euro.Pa.
Cesare Butini con Ivo Ferretti, responsabile dell’area biomeccanica della Federazione Italiana Nuoto, ha iniziato oggi (lunedì 22 febbraio) alcuni test di controllo sugli atleti azzurri che si allenano nell’impianto legnanese. Nuotatori professionisti seguiti dal tecnico federale Gianni Leoni di cui almeno quattro sono a un passo dalle Olimpiadi di Tokyo. A fare gli onori di casa Luca Monolo presidente sia del Team Legnano Nuoto che di Euro.Pa, la partecipata del Comune che ha eseguito i lavori per la copertura della vasca esterna da 50 metri.
«Il gruppo legnanese è preparato – afferma Butini -. Gli atleti che presentano le carte per le olimpiadi sono al top e sicuramente potranno dire la loro a Tokyo. Qui a Legnano ho trovato una situazione decisamente positiva: l’impianto consente agli atleti di svolgere un corretto allenamento e i risultati si vedono». L’appuntamento olimpionico non sarà l’unico: i nuotatori del tecnico Leoni, infatti, si stanno preparando per gli imminenti Europei a Budapest. «In questo periodo di emergenza sanitaria, dove non ci sono certezze, risulta importante avere appuntamenti – afferma ancora Butini -. Possono concedere motivazioni importanti per tutti i nuotatori non solo per coloro che aspirano alle Olimpiadi».
La pandemia, secondo Butini, ha messo in ginocchio il mondo dello sport ed ha in particolar modo penalizzato il settore del nuoto. «Non tutti si rendono conto che il nuoto è anche lavoro – commenta Butini -. È lavoro non solo per i nuotatori di livello, ma anche per gli albergatori che accolgono le squadre in trasferta così come per tutti coloro che lavorano negli impianti natatori. Questo periodo di chiusure e limitazioni porterà alla cancellazione del 30% delle società sportive di nuoto. A questo si aggiunge il fatto che è mancata la formazione per i più giovani che si traduce in un mancato ricambio generazionale. Questo è un problema sociale ed è necessario investire sullo sport».
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