Non solo “veleni” in consiglio comunale: “Grande lavoro con la collaborazione di tutti”
Ne primi 100 giorni già nove sedute per il consiglio comunale a Legnano 9 sedute, con 80 interrogazioni e 34 mozioni discusse e 16 delibere approvate
Primi cento giorni (qualcuno in più in verità) per il “nuovo” consiglio comunale di Legnano, il primo ai tempi del Covid, delle videoconferenze e dei banchi vuoti nell’aula consiliare di Palazzo Malinverni, dove i 25 consiglieri hanno preso posto finora una sola volta, lo scorso 23 ottobre.
Da quella sera le sedute sono state in tutto 9, mediamente una ogni due settimane, con 80 interrogazioni e 34 mozioni discusse – nove delle quali approvate all’unanimità – e 16 delibere approvate, qualcuna anche con largo consenso. Tutte le commissioni consiliari sono state attivate, arrivando finora ad un totale di 22 sedute, e anche le nomine sindacali su proposta del consiglio comunale sono già andate quasi tutte in porto.
I numeri raccontano i primi mesi di lavoro della Legnano “post commissariamento”. A quadrare il bilancio poi hanno pensato il presidente del consiglio comunale Federico Amadei e la vicepresidente Daniela Laffusa. «Il consiglio comunale in questi mesi ha fatto un grande lavoro nonostante l’ovvia difficoltà di doversi riunire in videonconferenza – ha sottolineato Amadei – e abbiamo ottenuto una serie di risultati importanti grazie alla collaborazione attiva di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza. In tanti vedono i consigli comunali e pensano ci sia solo discussione politica ma non è così: la discussione politica c’è e ci deve essere, ma c’è anche un lavoro importante testimoniato da questi numeri impressionanti. Non vedo un dibattito politico trasceso ma appassionato, a volte i toni salgono ma non vedo consigli comunali esagerati».
«Siamo qui in veste istituzionale proprio per sottolineare che stiamo lavorando a ritmi serrati, con un numero impressionante di interrogazioni e mozioni – gli ha fatto eco Laffusa -: ci siamo trovati in una situazione particolare e per le opposizioni non è un’opzione ma un obbligo collaborare con la maggioranza per il bene dei legnanesi. Da qui il nostro sforzo di produrre mozioni e interrogazioni per migliorare e risolvere disagi e problemi dei nostri concittadini. I consigli comunali a volte sono animati ma il confronto è il sale della democrazia: ci sono momenti un po’ più accesi ma siamo persone diverse con ideologie politiche diverse quindi fa parte della normalità del confronto politico. Complice il fatto di non essere in presenza a volte succede di alzare i toni, ma semplicemente perché affrontare un consiglio comunale in questo modo non è semplice. In aula molte di queste problematiche e piccole discussioni si risolveranno».
Parole al miele, al netto della veste istituzionale e non politica, che rendono quindi lecito aspettarsi un cambio di passo da parte del consiglio comunale. Quello stesso consiglio dove poco meno di un mese fa il sindaco, dopo settimane di dibattito per la nomina poi revocata del nuovo responsabile del settore opere pubbliche e quella del social media manager, aveva parlato di «clima velenoso e pesante», «caccia alle streghe» e «intenti ostruzionistici». Quello stesso consiglio comunale che il prevosto della città, monsignor Angelo Cairati, non più tardi di qualche domenica fa aveva richiamato all’ordine dal pulpito parlando di una Legnano che «ha diritto di andare avanti e non essere bloccata dalle pretestuosità dell’una e dell’altra parte», così come all’ordine l’avevano richiamato i ragazzi di Politics Hub, chiedendo di «privilegiare le vie del dibattito democratico prima della minaccia alle vie legali». Quello stesso consiglio comunale dove da dietro allo schermo a molti legnanesi non è sembrato che finora sia andato proprio tutto bene.
La speranza è che ad andare in questa direzione contribuisca anche il nuovo metodo di lavoro che presidente e vicepresidente intendono adottare in sede di conferenza dei capigruppo, con un controllo puntuale di mozioni ed interrogazioni prima di seduta per verificare quali siano effettivamente ancora di attualità nell’ottica di “snellire” l’ordine del giorno delle sedute.
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