Sulla situazione debitoria e il destino di Accam, la società che gestisce l’inceneritore di Borsano sull’orlo del fallimento, interviene ancora una volta il consigliere comunale del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana, rivolgendosi ai comuni soci con una speranza: «che sappiano almeno loro dimostrare di non essere affetti da derealizzazione e decidano di non farsi coinvolgere nel disastro di ACCAM». Una richiesta anche a fronte di un “buco” che ammonterebbe a 38milioni di euro come emerge da una intervista de La Prealpina al presidente di Accam Angelo Bellora.

«Come minimo – commenta Brumana – alla prossima assemblea dovrebbero esigere l’immediata messa in liquidazione della società con la nomina di un liquidatore, che in caso di disaccordo sulla persona dovrebbe essere designato dal tribunale. In caso caso di resistenze, sarebbe doverosa la denuncia al tribunale, ai sensi dell’articolo 2409 del codice civile, da parte di alcuni sindaci, che rappresentino almeno un decimo del capitale sociale, con le richieste di ispezione, di revoca degli attuali amministratori e degli attuali sindaci e di nomina di un amministratore giudiziario». Questa la proposta di Brumana in attesa che questa sera, 11 febbraio, alle 18, a Legnano, in commissione “Sostenibilità” saranno gli indirizzi che il consiglio comunale di Legnano dovrà prendere proprio in merito all’inceneritore di Borsano Accam che saranno poi all’ordine del giorno del consiglio comunale del 15 febbraio

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