San Domenico: “La pandemia ha unito le contrade, non abbandoniamo questo spirito solidale”
Prosegue il nostro viaggio, con il prezioso contributo di Serena Vicidomini, nelle contrade del Palio di Legnano in questa emergenza sanitaria che ha costretto i contradaioli a stare lontani dai manieri e a cercare nuove attività “a distanza”
Prosegue il nostro viaggio, con il prezioso contributo di Serena Vicidomini, nelle contrade del Palio di Legnano in questa emergenza sanitaria che ha costretto i contradaioli a stare lontani dai manieri e a cercare nuove attività “a distanza” per recuperare una parte di quella socialità perduta, sempre nel rispetto delle normative covid.
La contrada San Domenico ha dovuto rinviare l’investitura della reggenza con il nuovo capitano, Moreno Giusti, nominato il primo ottobre , ed è stata costretta a rinunciare a tantissimi eventi in presenza che ogni anno riempivano il maniero di volti, voci e colori. A partire dalla cena Gallica che nel 2020 ognuno ha preparato nelle proprie case festeggiando a distanza con i gadget tipici della serata. Tutti questi cambiamenti non hanno però spezzato il legame tra i contradaioli, rimasti ancora più uniti nelle difficoltà, e con la città, che i biancoverdi hanno aiutato e sostenuto con iniziative solidali.
«Il mio sogno è non abbandonare quanto di buono ha portato questa situazione, come l’unione delle contrade in iniziative per aiutare la cittadinanza – spiega Vincenzo Saitta Salanitri, gran priore di San Domenico –. Abbiamo lavorato insieme per la Spesa Solidale, puntando anche su prodotti freschi e non in scatola. Durante il primo lockdown il nostro maniero è stato dato in comodato d’uso gratuito alla società cooperativa sociale “Erga Omnes” come deposito di beni di prima necessità, che sono stati distribuiti a coloro che si sono trovati in difficoltà».
Da quando è cominciato il lockdown invernale i biancoverdi hanno ideato “Pagine di Palio”, dirette Facebook in cui il capitano Moreno Giusti intervista personaggi della contrada come castellane gran maestro e vice gran maestro, con i contradaioli che possono intervenire facendo domande direttamente dal proprio divano. Ma nonostante la possibilità di sentirsi attraverso videochiamate, niente sostituisce la vita di contrada. «Il maniero è il luogo dove le vite di tante persone si uniscono attorno alla stessa passione – ricorda Saitta – e zoom è solo un surrogato. Le cose che mancano di più sono le più banali: giocare a carte con amici, prendere un caffè insieme, discutere sulle dinamiche della sfilata. Sono piccolezze indispensabili».
La speranza del gran priore è che si possa svolgere il Palio con tutte le tutele sanitarie del caso: «È giusto spostarlo da maggio ma dobbiamo cogliere l’occasione di farlo, può rappresentare un nuovo inizio. In questo momento è necessario stimolare la passione dei contradaioli. Ma come dice il nostro gran maestro Giuseppe La Rocca “nessuno si deve ammalare per il Palio”».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.