Volantini contro la giunta di Legnano, Primo Minelli: “Grave atto minaccioso”
Il sindaco Lorenzo Radice potrebbe fare una comunicazione in occasione del prossimo consiglio comunale, giovedì 21 e venerdì 22 gennaio. Nel frattempo, lo anticipa Primo Minelli, presidente Anpi Legnano, che si manifesta a titolo personale
Il sindaco Lorenzo Radice potrebbe fare una comunicazione in occasione del prossimo consiglio comunale, giovedì 21 e venerdì 22 gennaio. Nel frattempo, lo anticipa Primo Minelli. Il presidente Anpi Legnano scrive il messaggio a titolo personale, manifestando con forza tutto il suo timore per un atto che non indugia a definire di memoria fascista e squadrista compiuto nei confronti del sindaco, degli assessori e di alcuni consiglieri comunali. Il gesto fa riferimento a volantini lasciati sotto le abitazioni degli amministratori pubblici, con riferimenti a recenti fatti che hanno animato la vita politica legnanese. Una azione, avvenuta in questi giorni, tutt’altro che goliardica, come sarebbe apparsa sulla stampa locale, ma appunto, e purtroppo, con un carattere minaccioso che fa dire a Minelli: “Cosa sta succedendo a Legnano all’interno del dibattito politico e amministrativo?”
Nei giorni scorsi fuori dalle abitazioni private di alcuni assessori e consiglieri comunali sono comparsi volantini con scritte che criticavano le scelte dell’ attuale amministrazione.
La gravità di questo atto non è la critica alle scelte amministrative, che è pur sempre legittima, la gravità è l’aver individuato l’ abitazione privata facendo sapere ”so dove abiti stai attenta/o ”.
In tempi non lontani ciò significava squadrismo fascista o terrorismo brigatista, e noi purtroppo, lo abbiamo già vissuto e già visto, con tutti i suoi effetti devastanti.
A tutta la politica dico: attenti ad esasperare le opinioni poichè le parole sono pietre ed i rischi di azioni violente non sono fantasiose.
Vada la mia solidarietà a chi è stato oggetto di questi gravi atti minacciosi!
Tutta la politica insorga contro questi atti di squadrismo che nulla hanno a che fare con la libera dialettica politica garantita dalla costituzione.
Primo Minelli
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