Nuovo rinvio per “Piazza Pulita”, slitta a marzo l’udienza preliminare per altri sei imputati
Rinviata al 30 marzo l'udienza preliminare per il secondo filone processuale scaturito dall'inchiesta "Piazza Pulita". Comune di Legnano e Amga si sono costituiti parte civile
Era attesa per oggi, martedì 19 gennaio, l’udienza preliminare per il secondo filone processuale nato dall’inchiesta “Piazza Pulita”, che a maggio 2019 ha decapitato la giunta guidata dall’allora sindaco di Legnano Gianbattista Fratus. Dalle aule del Tribunale di Busto Arsizio, però, è arrivato un altro rinvio per legittimo impedimento di uno degli imputati. Se non ci sarà un quarto slittamento – il ritorno della vicenda in aula era inizialmente previsto per lo scorso maggio, poi per ottobre e infine per oggi -, si tornerà a parlare del “caso Legnano” il prossimo 30 marzo.
Come aveva già fatto per il primo processo scaturito dalle indagini, il comune di Legnano, che rispetto ai fatti di cui si parlerà nel palazzo di giustizia bustocco è persona offesa, si è costituito parte civile e lo stesso ha fatto Amga, la società partecipata finita al centro dell’inchiesta.
In aula oggi erano attesi Paolo Pagani, ex direttore generale di Amga, Enrico Barbarese, ex dirigente per lo sviluppo organizzativo del comune, Enrico Peruzzi, suo predecessore, Mirko Di Matteo, ex direttore di Euro.PA, Catry Ostinelli, ex presidente di Amga, e Luciano Guidi, candidato sindaco alle amministrative del 2017. Per Pagani, Barbarese, Peruzzi, Di Matteo e Ostinelli l’accusa è di aver collaborato a vario titolo con Fratus, Cozzi e Lazzarini alla manipolazione del conferimento di un incarico di consulenza in Euro.PA, della selezione del dirigente per lo sviluppo organizzativo di Palazzo Malinverni e della nomina del direttore generale di AMGA. A Guidi, invece, viene contestato un accordo stretto con Fratus in occasione del turno di ballottaggio delle elezioni amministrative del 2017 per barattare i propri voti con una nomina in una municipalizzata per la figlia.
Alle loro posizioni potrebbe essere riunita quella di Flavio Arensi, chiamato in causa per il bando attraverso il quale è diventato curatore artistico del comune di Legnano, che secondo gli inquirenti sarebbe stato cucito su misura proprio per il critico d’arte.
A valle dell’inchiesta “Piazza Pulita” alla sbarra erano già finiti i tre imputati principali, ovvero l’ex sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, il suo vice Maurizio Cozzi e l’assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini, per i quali la scorsa primavera era arrivata la condanna.
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