Solarium, Brumana e la “somma urgenza”: «Mia l’interpretazione giusta, la giunta sbaglia»
La delusione del leader del Movimento dei cittadini per la discussione in commissione consigliare: "Si doveva fare come dicevano loro e i consiglieri comunali dovevano solo prenderne atto"
Soddisfatto, ma, purtroppo, l’amministrazione comunale, nel prendere finalmente coscienza del problema, non ha compreso l’urgenza e sta commettendo errori». Franco Brumana, consigliere d’opposizione, torna sulla questione della salvaguardia dei solarium al parco ex Ila discusso ieri in commissione consiliare Opere Pubbliche e rinnova la sua contrarietà per i possibili ritardi nelle opere di conservazione.
Principale motivo di contrasto con l’amministrazione comunale, l’istituto della “somma urgenza” che darebbe una accelerata al finanziamento e alla esecuzione delle opere. Secondo la giunta infatti esisterebbe solo per il pericolo di danno alle persone, per l’avvocato, invece, «anche per il pericolo di danno a un bene culturale. L’interpretazione burocratica dell’articolo 163 non è stata motivata e non è stata nemmeno scalfita dai miei rilievi».
Insomma, «se non verrà trovata almeno la terza fibra di amianto nel metro cubo d’ aria non si procederà con somma urgenza, ma si dovrà attendere l’approvazione del bilancio e procedere con le normali lunghe procedure d’appalto, perdendo molto tempo», la sua delusione che oggi gli fa aggiungere: «Si doveva fare come dicevano loro e i consiglieri comunali dovevano solo prenderne atto, come purtroppo è consuetudine. Non appena terminata la riunione ho trasmesso un messaggio telefonico all’assessore (Marco Bianchi, ndr), allegando la norma con cui si prevede esplicitamente che la procedura della somma urgenza, di cui all’articolo 163 del testo unico degli appalti pubblici, e’ consentita per la tutela dei beni culturali. Non si comprende perché non sia stata considerata dagli esperti e autorevoli miei interlocutori. A questo punto mi auguro che non si siano troppo indispettiti e non attendano la ricerca della terza fibra prima di deliberare finalmente i lavori».
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