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Solarium parco ex Ila: la giunta di Legnano decide per la messa in sicurezza

Una ipotesi da 320 mila euro (copertura realizzabile in un tempo compreso fra i 60 e i 90 giorni e che non sarebbe comunque risolutivo) e una seconda di 200mila euro (messa in sicurezza). La Giunta ha scelto la seconda

Parco del Sanatorio, ex Ila Legnano

Una ipotesi da 320 mila euro (copertura realizzabile in un tempo compreso fra i 60 e i 90 giorni e che non sarebbe comunque risolutivo) e una seconda da 200mila euro (messa in sicurezza), sono state discusse questa sera, venerdì 15 gennaio, nell’ambito dei solarium al parco ex Ila. Cifre assolutamente considerevoli, considerato che si tratta solo del primo passo in un percorso verso il successivo intervento di ripristino degli storici  e ormai fatiscenti edifici.

La giunta ha scelto la seconda opzione dando l’indicazione al dirigente arch. Attilio Citterio di proseguire in questa direzione in caso di parere positivo da parte della Soprintendenza. In questa prospettiva la messa in sicurezza (che consiste nella bonifica delle tegole in amianto previa eventuale inertizzazione, nella rimozione della vegetazione, nello smontaggio degli elementi di legno che saranno conservati e catalogati) sarà inserita nel documento unico di programmazione con l’obiettivo di finanziarla con l’avanzo di amministrazione. L’intervento, della durata di tre mesi, potrebbe avere inizio già in primavera. Nel frattempo una più ampia valutazione sulla valorizzazione del parco sarà affrontata con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a partire dal Comitato di Gestione. Su queste basi, nel 2022, seguirebbe la progettazione per il recupero, per cui si proverà a ottenere finanziamenti da un bando ministeriale.

Una “attenzione alta” quindi quella prestata dalla amministrazione comunale nei confronti di un tema particolarmente a cuore di Franco Brumana, leader di Movimenti dei cittadini, critico nel momento in cui gli interventi verrebbero considerati di “somma urgenza”, quindi più facilmente realizzabili, solo per prevenire danni alle persone (per crolli oppure per dispersione di fibre d’amianto provenienti dalle coperture) e non anche per preservare i solarium come bene culturale.

“Si sta cercando quasi una scusa per evitare un intervento rapido”, il pensiero di Brumana in un confronto con l’assessore Marco Bianchi da parte sua dimostratosi aperto a un intervento di ricostruzione da inserire nel piano triennale delle opere: “Questa amministrazione – così Bianchi –  non ha intenzione di perdere tempo, ma di avere uno strumento oggettivo per procedere”. L’insoddisfazione di Brumana si è manifestata in maniera inusuale per il carattere solitamente pacato dell’avvocato legnanese, convinto della presenza dell’istituto della “somma urgenza” che darebbe una accelerata ai tempi del progetto.

Gli interventi indicati, in ogni caso, comprenderanno la bonifica dell’amianto, la rimozione della vegetazione, lo smontaggio e la catalogazione degli elementi ancora sani per il successivo ripristino degli edifici. Un progetto, come detto, che si aggira attorno ai 200mila euro.

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Gennaio 2021
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