Partenza a rilento per i saldi a Legnano e ora i commercianti temono la zona rossa
Il primo weekend non ha portato i risultati sperati ma "perlomeno" il passaggio nel centro cittadino c'è stato. Una speranza di ripresa che potrebbe però subito essere vanificata dal ritorno di una possibile zona rossa
Partenza “diesel” per i saldi a Legnano. Il primo weekend non ha portato i risultati sperati ma “perlomeno” il passaggio nel centro cittadino c’è stato. Una speranza di ripresa che potrebbe però subito essere vanificata dal ritorno della Lombardia in zona rossa che metterebbe in seria crisi il commercio locale già provato da chiusure e restrizioni. E’ questa la paura di commessi e imprenditori intervistati nei negozi che animano la Ztl legnanese e che chiedono di rimanere almeno in fascia arancione e di potere continuare a lavorare
«Con tutte le precauzioni del caso ma lasciateci lavorare», è l’appello di un commerciante del settore calzaturiero reduce da un sabato e una domenica di saldi partiti a rilento: «Il sabato – spiega – ha comunque tenuto mentre la domenica è stata molto più “fiacca”, questo perchè abbiamo molti clienti che arrivano da fuori Legnano e in zona arancione non sono potuti uscire dal proprio Comune: molti di loro hanno chiamato prima in negozio perchè c’è troppa disinformazione sugli spostamenti. Le aspettative future non sono per niente positive: dall’alto non arrivano buoni propositi, i contagi aumentano, i ristori sono irrisori e i fondi emergenza stanno finendo. I commercianti come noi hanno bisogno di lavorare, un altro periodo di chiusura in zona rossa ci metterebbe in ginocchio».
Netta la differenza tra il venerdì, quando la Lombardia era ancora in zona gialla, e il weekend, caratterizzato dalla zona arancione: «In zona gialla avevamo quasi la fila davanti al negozio di persone che non volevano lasciarsi “fuggire” i capi saldati” – spiegano due commesse dal bancone di un negozio di abbigliamento per bambini -. Il sabato e la domenica non è stato così. Vendendo merce per l’infanzia siamo rimasti aperti anche nelle giornate “rosse” e abbiamo visto tutti i cambiamenti. Non ci resta che sperare in una bella stagione senza senza più chiusure».
Un timore soprattutto per chi in zona rossa sarebbe costretto ad abbassare la saracinesca: «Una nuova chiusura sarebbe difficile da ammortizzare – è il timore di una titolare di una boutique del centro -. Anche se è stata una partenza “diesel”, i saldi hanno portato passaggio e i clienti non sono mancati anche se nei loro volti ho notato tanta negatività. L’importante è avere la possibilità di lavorare, seppur con ingressi contingentati». Ad essere cambiata è anche la tipologia di merce che viene acquistata in saldo. Impensabile la vendita di abiti eleganti e da sera, per questo chi ne ha avuto la possibilità ha chiesto il cambio merci con capi più sportivi “da giorno”. Chi non ha avuto problemi durante la pandemia sono stati proprio i negozi di intimo dove sono andati “a ruba” pigiami e tute da casa.
E’ andata bene anche alle librerie che in questa seconda ondata, come i negozi di articoli per bambini, sono state riconosciute tra i beni di prima necessità e sono stati “agevolati” nelle aperture: «Il primo weekend di saldi è stato positivo nonostante fossimo in zona arancione – spiega un libraio del centro – e penso che il proseguo della stagione commerciale possa essere positivo sempre che resti la possibilità alle persone di spostarsi tra Comuni, questo per noi commercianti è molto importante».
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