“Anno nuovo” di Johann Wolfgang Goethe
La poesia dell'ultimo giorno dell'anno è di Johann Wolfgang Goethe
A noi che siamo
tra il vecchio e il nuovo,
la sorte dona
queste ore liete;
e il passato impone
d’aver fiducia
a guardare avanti
e a guardare indietro.
“Anno nuovo”
di Johann Wolfgang Goethe
Per il nuovo anno la poesia è tedesca. Non è un caso. L’etimologia della parola “brindisi”, infatti, risale al tedesco bring dir’s che tradotto significa “lo porto a te” (inteso come il saluto o il bicchiere). Un modo per dire, insomma, “bevo alla tua salute”. Tra le curiosità legate ai brindisi – attività tipica del Capodanno e del Primo dell’anno – c’è quella che nacquero come omaggi alle divinità e, dopo un periodo in cui caddero in disuso anche in Italia, tornarono in voga intorno al Cinquecento come attività strettamente legata alla poesia: era costume, infatti, accompagnare i brindisi con versi scritti ad hoc per la circostanza a cui si stava partecipando.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.