Video osceni durante un open day, l’Isis Bernocchi vittima di hackeraggio
Questa mattina, 14 dicembre, la preside dell'Isis Bernocchi di Legnano ha presentato denuncia alla Polizia Postale contro ignoti
La preside dell’Isis Bernocchi di Legnano ha presentato denuncia alla Polizia Postale contro ignoti, dopo che la sua scuola è stata vittima di hackeraggio durante uno dei tanti open day virtuali organizzati per fare conoscere le proposte didattiche.
L’increscioso episodio si è verificato venerdì 12 dicembre quando l’Istituto ha attivato alcuni collegamenti in rete con l’obiettivo di presentare i vari corsi alle famiglie dei ragazzi della scuola secondaria di II grado e in uno di questi ci sono state incursioni da parte di ignoti che hanno interferito la presentazione con contenuti impropri, come video porno e bestemmie, tra la sorpresa delle persone che erano collegate all’evento
«Diversi link pubblici, uno per indirizzo – spiega la preside dell’Istituto, Annalisa Wagner – , consentivano alle famiglie di avere accesso a visite virtuali nell’Istituto, micro lezioni (alcune delle quali registrate nei laboratori ad alto contenuto tecnologico di cui dispone la scuola), filmati realizzati dagli studenti per presentare l’attività didattica …insomma un lavoro per il quale sono state profuse energie e risorse, e messe in campo competenze diverse. In un solo open day virtuale del Bernocchi si sono verificate incresciose intrusioni di soggetti probabilmente interessati a mettere in crisi la piattaforma, piuttosto che la scuola, e magari trarne vantaggi. Costoro, utilizzando identità nascoste e in completo anonimato, hanno interferito pesantemente con contenuti impropri. Lo stesso è accaduto nel corso di analoghe attività promosse da altri Istituti del territorio. Trattandosi di un vero e proprio hackeraggio non è stato semplicissimo l’intervento immediato, ma va sottolineato fortemente che la scuola non è responsabile, in nessun modo, ma vittima, di questo tipo di “violenza” che è diffusamente noto con il termine di “zoombombing” e che è in genere messo in atto da chi conosce bene i meccanismi della rete ed è e pronto a servirsene per fini economici, incurante delle pesanti sanzioni previste per questo tipi di reati. Tali infatti si configurano episodi come questo, per il quale l’ISIS Bernocchi ha provveduto a sporgere formale denuncia alla polizia postale».
«Dispiace constatare che taluni, sulla stampa e sulle piattaforme social, abbiano fatto rimbalzare considerazioni discutibili, senza minimamente rendersi conto del gravissimo danno d’immagine recato ad un’istituzione pubblica che come tale dovrebbe essere sostenuta , anche in considerazione della sua storia. Ci rammarichiamo – prosegue la dirigente – che costoro non abbiano compreso lo sforzo profuso dall’Istituto per l’iniziativa, abbiano confuso un’azione esterna, isolata ed episodica, con quella che è la gestione di qualità dell’attività quotidiana, mostrando un immotivato accanimento, abbiano diffuso messaggi che associavano il solo nome dell’Istituto Bernocchi ad un fenomeno che in realtà si è verificato nei confronti di diverse scuole e oggi (con l’hacheraggio a google) di un intero sistema».
Secondo la preside è pertanto importante ribadire che «la credibilità di un’istituzione educativa dev’essere tutelata innanzitutto da chi ne riconosce l’importanza, vale a dire quella comunità di cittadini che ne sono i potenziali fruitori, i quali dovrebbero ben comprendere che la scuola, nel suo complesso e soprattutto in questo momento, non va denigrata, ma va supportata, che le parole sono pietre, e che i ragazzi imparano a usarle dagli adulti, anche sui social». La scuola organizzerà nuovi open day ma per partecipare sarà ora richiesta la registrazione.
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