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Il Bernocchi di Legnano ha riaperto le porte per laboratori e lezioni “speciali”

Dal 16 novembre l'istituto tecnico di via Diaz ha aperto le porte per chi, avendo disabilità o bisogni educativi speciali, necessita della relazione diretta con il docente, e ai laboratori

Bernocchi Legnano laboratorio

“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo”. E’ questo il motto confuciano che campeggia all’ingresso dell’Istituto Antonio Bernocchi di Legnano rimasto aperto per alcune lezioni “speciali” come consentito dalle recenti norme emanate per regolamentare la didattica a distanza. E il bilancio di questa prima settimana di apertura è «positivo», come fa sapere l’Istituto attraverso una nota stampa.

«Per ridurre il prezzo di una scelta emergenziale che gli studenti sono costretti a pagare, il DPCM del 3 novembre prevede, anche nelle zone “rosse”, “la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. E’ proprio per ottemperare alla norma – spiega la dirigente scolastica Annalisa Wagner, dirigente dell’Istituto Bernocchi – che per l’ennesima volta in poche settimane, dall’inizio dell’anno scolastico, abbiamo messo mano all’orario e all’organizzazione interna della nostra scuola. Pur facendo osservare le regole sul distanziamento fisico, il nostro sforzo è stato quello di andare incontro agli studenti e “accorciare le distanze” in ambito cognitivo, quelle che si creano quando mancano strumenti e risorse per dare opportunità di crescita che tengano conto di particolari situazioni»

Per questo, dal 16 novembre scorso, l’Istituto Bernocchi ha aperto le porte per chi, avendo disabilità o bisogni educativi speciali, necessita della relazione diretta con il docente. «Anche in emergenza – continua la dirigente – la nostra è e resta una scuola inclusiva». Al Bernocchi, come prevedono pure le note ministeriali emanate a seguito del già citato DPCM, si sono aperte anche le porte dei laboratori, «nella consapevolezza che certe competenze si acquisiscono con attività pratiche in presenza, come hanno ben compreso studenti e famiglie che hanno apprezzato la scelta dell’Istituto. Scelta che ovviamente è stata fatta nel rispetto dei protocolli di sicurezza già approntati a inizio anno, così come si è tenuto conto che in questa fase la riduzione dei flussi di movimento consente agli allievi di raggiungere la scuola usufruendo di mezzi meno affollati».

«L’auspicio – conclude la dirigente, Annalisa Wagner – è che la scuola torni ad essere per tutti quella che deve essere: uno spazio educativo fatto di relazioni, di dialogo interpersonale, dove il “learning by doing” sia una realtà effettiva».

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Novembre 2020
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