Il sindaco Radice sullo spazio per la sepoltura islamica: “Un dovere di umano rispetto”
Radice risponde che in sede di ricognizione del piano cimiteriale valuteranno di riservare alcuni posti ai cittadini di fede islamica. In quella sede valuteremo anche la possibilità di dedicare un luogo, la cosiddetta sala del commiato, per il saluto dei cittadini di altre fedi o atei.
L’appello dell’associazione Jasmine, che chiede uno spazio per la sepoltura riservata ai cittadini di fede islamica, non ha lasciato insensibile il sindaco di Legnano che in questo periodo difficile a causa della situazione emergenti ha ricevuto piú sollecitazioni dalla comunità islamica per la sepoltura dei loro cari, in quanto, spiega aumentano i lutti anche tra cittadini di fede islamica, sia per l’invecchiamento della popolazione, sia per la pandemia.
«Sappiamo che molti di loro, fino ad ora, una volta defunti, preferivano essere rimpatriati per riposare nella terra d’origine. Oggi – spiega Radice – proprio per l’emergenza covid e la chiusura conseguente delle frontiere questa soluzione diventa assai difficile. Ci si propone anche la scelta delle nuove generazioni di fedeli islamici che vogliono rimanere nel nostro paese in quanto la loro vita si concretizza proprio nel nostro territorio».
Per questo, risponde, «in sede di ricognizione del piano cimiteriale, valuteremo di riservare alcuni posti ai cittadini di fede islamica (da verificare con un esame statistico) la cui sepoltura richiede alcune specifiche di sepoltura , dettate da norme concordate tra stato e comunità islamica. In quella sede valuteremo anche la possibilità di dedicare un luogo, la cosiddetta sala del commiato, per il saluto dei cittadini di altre fedi o atei».
«Al di là di ogni fede e ideologia – conclude il primo cittadino – il rispetto dei defunti è un dovere di umano rispetto e di pacifica convivenza. Oggi non è più rimandabile, in una città di 61 mila abitanti al centro di un territorio di quasi 300 mila, considerare queste richieste».
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