Il giorno e la storia – L’avventura albanese del maresciallo pilota Luigi Nazari
Il maresciallo pilota Luigi Nazari ci ha lasciato un lungo diario di guerra. Ecco la sua “avventura” albanese
18 novembre 1940 –Avventurosa settimana in Albania per il pluridecorato Maresciallo Pilota legnanese Luigi Nazari
Luigi Nazari, nato a Legnano il 15 dicembre 1911, consegue il brevetto di pilota il 30 settembre 1930 – ci racconta Piermario Nazari – ed il successivo 12 novembre viene assegnato alla Scuola Caccia, 2^ Squadriglia Allenamento di Aviano alle dipendenze del 1° Stormo di Campoformido. Il 2 aprile 1938 è inviato in Spagna in azioni di guerra a sostegno delle truppe di Franco e assegnato al VI Gruppo, 332^ Squadriglia, comandata da Guido Falconi e rientra in Italia il 25 agosto dello stesso anno. Il 26 aprile 1940 è assegnato al 6° Stormo Caccia, II Gruppo, 151^ Squadriglia di Rimini, comandato dal Cap. Fiacchino e da giugno a Grottaglie. A novembre viene inviato in Albania.
Il Maresciallo Pilota Luigi Nazari ci ha lasciato un lungo diario di guerra. Ecco la sua “avventura” albanese.
«18 novembre 1940. Durante la notte è giunto l’ordine immediato di trasferimento della mia sola squadriglia in Albania. Alle 11,15 atterro a Valona. La breve traversata del Canale di Otranto è effettuata a pelo delle onde poiché il tempo è burrascoso, pioggia e nubi bassissime impediscono altra soluzione. Il campo di Valona è tutta una palude per la pioggia dei giorni scorsi. Incontro amici di altri reparti che ci avevano preceduti. Mi raccontano dei loro combattimenti e delle loro azioni.
20 novembre. Alle 14,30 decollo come I° gregario del Cap. Fiacchino per un volo di crociera in zona Kastoria. Siamo aggregati al gruppo di Mastragostino che porta la formazione. Tempo pessimo, pioggia, montagne impervie sotto di noi. Zizzagare in mezzo alle nubi. Sull’obbiettivo, ad intervalli, pattuglie di bombardieri che sganciano. Dormiamo in una scuola albanese. Vicino a questa vi è una moschea mussulmana e sul minareto il muezzin sale alcune volte al giorno invocando a gran voce Allah.
21 novembre. Il tempo è pessimo. Il nostro campo è quasi completamente allagato e impantanato. Sulla strada che lo fiancheggia passano numerosi gruppi di cavalli che portano sulla schiena grossi carichi. Viene portata al medico del campo la moglie di un capitano albanese che durante un bombardamento avvenuto nella notte nelle nostre vicinanze è stata ferita. Al pomeriggio, data l’impossibilità dei decolli, visito Berat che è solo un grosso paese. In un negozio, che è un bugigattolo ma vende tutto, compero dei calzettoni di lana. La popolazione è mista tra musulmani e ortodossi. Nella strada principale incontro due preti ortodossi con grandi barbe. Uno di essi porta al collo un grande medaglione smaltato ed è un vescovo e viene guardato con molto rispetto dai passanti. In una piccola piazza sono esposti molti capretti e pecore macellati sul posto.
22 novembre. Decollo alle 13,35 gregario del Cap. Fiacchino per una scorta diretta agli S79 zona Perati. Nella corsa di decollo il mio aereo sembra un idrovolante in un turbine di acqua e fango. Sappiamo che la RAF ha inviato su questo fronte grosse formazioni di aerei. Ci viene raccomandata la massima attenzione perché nella zona opereranno anche dei Ro37 facilmente attaccabili dal Gloster e dai PZL.Un grosso pattuglione di Gloster Gladiator infatti, l’altro giorno, ha sorpreso sul campo di Goritza una nostra squadriglia che stava atterrando abbattendo quattro dei nostri. Un’altra nostra pattuglia che arrivava ha ingaggiato un furioso combattimento, gli inglesi se ne sono andati ma purtroppo il loro fulmineo colpo era riuscito. I quattro caduti erano miei carissimi amici di Campoformido.
25 novembre. Sembra che noi dobbiamo lasciare qui gli apparecchi e una parte dei piloti.
26 novembre. Domani dovremo tornare con aereo da trasporto in Italia a Grottaglie per ricostituire la nostra squadriglia.»
Segue l’esperienza ben più lunga della Libia, infine dal 22 ottobre ‘41 è istruttore alla Scuola di pilotaggio di 2° periodo ed addestramento C.T. 2° Reparto Volo a Castiglione del Lago e qui rimane sino alla vigilia dell’armistizio dell’8 settembre ‘43. Nazari sceglie di aderire alla RSI e viene trasferito, il 4 giugno 1944, al Reparto Aero Collegamenti del Sottosegretariato dell’Aeronautica.
Piermario Nazari ci fa notare che «“Umiliazioni e amarezze” sono le ultime parole del suo meticoloso diario di guerra. Nella sua carriera militare, costellata da incidenti di volo e malattia per causa di servizio, gli sono state conferite due Medaglie d’Argento al Valor Militare ed una Croce di Guerra. Il comune di Legnano, nel 1983, gli ha assegnato una medaglia di bronzo».
Renata Pasquetto
FONTE: Diario di guerra del Maresciallo Pilota Luigi Nazari
PER SAPERNE DI PIU’: Luca Nazzari, “Luigi Nazari: un pilota e il suo caccia”, in “Aeronautica” n 11, novembre 2019, pagg. 10-13
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.