Il giorno e la storia – Una bibliotechina dedicata al granatiere Luigi Cozzi
Alle scuole elementari Carducci le bibliotechine di classe per gli scolari erano dedicate agli eroi legnanesi della Grande Guerra, come Luigi Cozzi
16 novembre 1943 –Bibliotechina dedicata alla “memoria gloriosa” di Luigi Cozzi
Di Pier Secondo Cozzi
Alle scuole elementari Carducci le bibliotechine di classe per gli scolari erano dedicate agli eroi legnanesi della Grande Guerra.
«16 novembre’43– scrive la maestra di terza maschile. – Mi è stata consegnata la bibliotechina di classe. Dopo il controllo ho distribuito i volumetti in lettura e ho messo sulla parete la mensoletta colla fotografia del Caduto Cozzi Luigi, alla cui memoria gloriosa è dedicata la bibliotechina. Ho parlato di lui e della sua buona e infelice mamma, che ho personalmente conosciuti».
Di Luigi Cozzi, tra i primi caduti legnanesi, si conosce la storia, grazie anche ai Granatieri di Legnano che ne ricordano ogni anno la scomparsa prematura.
Luigi, fratello di mio padre, era nato a Legnano “alle ore pomeridiane dodici del 21 agosto 1895 nella casa posta in via Giulini 49”, come scritto nell’Estratto di Nascita, figlio di Rodolfo e di Carolina Bini. Un mese prima dello scoppio della guerra venne chiamato alle armi e la sua alta statura ha fatto sì che entrasse a far parte del Corpo del Granatieri.
Luigi ha lasciato su una piccola agenda tascabile le tracce della sua vicenda:
«20 maggio 1915, partiamo da Roma per la frontiera austriaca; 25 maggio ore 14.20, trionfalmente tutta la Brigata Granatieri entra in territorio austriaco (chiamato S. Vito);
28 maggio, ci troviamo a Ruda in avanguardia e qui ci trinceriamo; 29 maggio ore 14, avanziamo, occupiamo la riva del fiume Torre. Una pattuglia viene mandata avanti. Ne restiamo divisi da un improvviso allagamento del fiume. Alle 23 la pattuglia viene recuperata per mezzo di barche; 30 maggio, tranquillità assoluta; 31 maggio, avanziamo costeggiando la costa del fiume torre. Verso le 22 siamo centrati da una fucileria, ma senza effetto; 1 giugno, silenzio per tutto il giorno, qualche fucilata a lunga distanza, però di notte, non so per quale motivo, siamo presi da una vera fucileria e mitragliatrice, ma senza effetto; 2 giugno, niente di nuovo; dal 3 al 5 giugno niente da segnalare; 6 giugno, attraversiamo il fiume Isonzo senza nessuna perdita; 7 giugno tranquillità assoluta; 8 giugno, avanziamo verso Monfalcone; 9 giugno, salita sulle colline, avanziamo, siamo sulla vetta tra fucileria e cannonate; il 10 giugno riposo».
Il 30 giugno Luigi viene ferito in combattimento a Monfalcone. «Sotto l’aggiustato fuoco nemico, dava bella prova di fermezza e di sprezzo del pericolo, rimanendo per più giorni di seguito saldo al proprio posto. Ferito, si mostrava impassibile esortando i compagni a persistere nel lavoro». Questa è la motivazione del diploma di Croce di Guerra e della Medaglia d’Argento.
Dopo tre giorni dalla decorazione sul campo, Luigi, crivellato di ferite, è morto nell’ospedale da campo n. 037 di Cervignano. Nel tascapane oltre all’agenda aveva una lettera per i genitori, lasciata incompiuta e scritta a Monfalcone poco prima di partire all’attacco:
«Ai miei genitori.
Carissimi,
partiti da Roma, senza comunicarvi la partenza per la guerra, con una semplice bugia vi tenni ignoti di tutto ciò che succedeva, ora trovandomi sul campo di battaglia, di fronte a delle persone indegne della civiltà latina, dove da un momento all’altro potrei essere colpito, qui vi unisco forse le mie ultime parole di ricordo, di affetto e d’amore verso voi carissimi. Sin da piccino mi avete levato grande, sino all’età di vent’anni, coprendomi di eterni sacrifici, per potermi innalzare grande, sano e forte, procurandomi gli studi per potermi procurare un discreto impiego. Troppo Voi miei cari avete fatto, troppo sacrificato per me. Allorquando a questa bellissima età di anni 20 la mia cara Patria mi chiama ed io vero italiano come è anche mio dovere accorro.»
Il 3 luglio 2015, a cent’anni esatti dalla morte di Luigi, si è tenuta una commemorazione a suo ricordo presso il Cimitero Monumentale nella Cappella dedicata ai Caduti della Grande Guerra. In quell’occasione il Presidente della sezione di Legnano dei Granatieri di Sardegna Cav. Enrico Mezzenzana ha affermato «scartata l’idea che non si può essere indifferenti nella vita, magari delegando ad altri le nostre decisioni che potrebbero diventare decisive, abbiamo il dovere di conoscere la storia e i fatti, come nel caso di Luigi Cozzi, per poi essere riconoscenti a persone come Cozzi che perseguendo un ideale, in questo caso la libertà dall’oppressore straniero e la Patria Unita, hanno donato la propria vita e rinunciato alla loro gioventù per darci pace e prosperità, con l’impegno, che ci spetta di ricordare e tramandare ai nostri figli questi esempi di assoluto altruismo verso un mondo migliore, che non sia quello di fare la guerra per risolvere i problemi, ma il dialogo e il reciproco rispetto nel quieto vivere»(da http://granatierilegnano.blogspot.it/).
Ora i resti del soldato Granatiere di Sardegna Luigi Cozzi riposano nella cappella ossario della Grande Guerra del Cimitero Monumentale di Legnano. A Luigi mancava poco più di un mese a compiere 20 anni.
Pier Secondo Cozzi, nipote di Luigi
(Nella foto in copertina, una immagine di Luigi Cozzi e quella dei suoi famigliari , con l’allora sindaco Alberto Centinaio, nella cerimonia del 4 novembre 2015 in cui l’eroe legnanese venne celebrato ufficialmente)
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