Capannone di via Macallé, l’assessore: “Il muro è in sicurezza” ma alla Lega non basta
Il comune aveva intimato alla proprietà di intervenire sull'edificio, ma spetta alla società proprietaria decidere se demolirlo o metterlo in sicurezza
Il muro del capannone abbandonato di via Macallé a Legnano, almeno per ora, rimarrà lì dove sta. La società proprietaria dell’edificio industriale abbandonato ha terminato la messa in sicurezza dello stabile richiesta dal Comune, e per ora non ci sono le condizioni per chiedere che il muro di cinta venga demolito. Il punto della situazione è stato fatto durante l’ultima seduta del consiglio comunale cittadino grazie ad un’interrogazione presentata dalla Lega, che chiedeva conto all’amministrazione proprio dei tempi ancora necessari per ultimare la demolizione dell’edificio.
“Preveniamo tragedie”, la Lega chiede la demolizione del capannone di via Macallè
A inizio luglio il comune aveva intimato alla società proprietaria del capannone industriale di effettuare le verifiche del caso per valutare la sicurezza statica del muro di cinta e in generale di tutto l’edificio, in particolare delle parti dello stabile che affacciano su via Macallé e su viale Toselli. Verifiche che preludevano alla messa in sicurezza dello stabile. La proprietà aveva quindi immediatamente delimitato le aree “a rischio”, eliminato le parti di intonaco pericolante e demolito parte del muro perimetrale e quasi tutto l’edificio dismesso (ad eccezione di una parte adiacente a viale Toselli che «si presentava in pessimo stato di equilibrio statico»), facendo piazza pulita anche della porzione di tetto in pessime condizioni che sporgeva su via Macallé. Tutto messo nero su bianco prima con la comunicazione di fine lavori e poi, su richiesta degli uffici di Palazzo Malinverni, in una perizia consegnata al comune nei giorni scorsi, che sarà asseverata non appena dal Tribunale di Busto Arsizio sarà comunicata una data utile.
Ad oggi quindi «i luoghi risultano messi in sicurezza», come ha spiegato l’assessore alla partita, Lorena Fedeli, in consiglio comunale dopo aver ripercorso la cronistoria degli interventi realizzati. E quindi, almeno per ora, il muro resta dov’è, anche perché «è facoltà della proprietà decidere se demolire o mettere in sicurezza la muratura – ha aggiunto Fedeli -: quello che interessa all’amministrazione è che quel manufatto non arrechi danno a terzi e in questo momento, per la documentazione presentata, il muro si trova in condizioni di sicurezza e non è necessaria la sua demolizione».
Gli interventi realizzati, però, non bastano per la Lega. «Non ci sarà una demolizione e quindi è evidente che non possiamo ritenerci soddisfatti – ha replicato la capogruppo, Carolina Toia -. Sono stati messi paletti ed è picchettato l’intonaco in alcune parti, per di più sono stati lasciati anche i mattoni a vista: non penso che questa possa essere considerata un’effettiva messa in sicurezza dello stabile».
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