«Perchè al centro commerciale posso comprare detersivi, profumi e igenizzanti e al mercato no?». Lorenzo Cattini ha un banco di prodotti per l’igiene personale e non ci sta ad accettare, senza spiegazioni, la sua esclusione dai mercati dell’Alto Milanese, dove opera da decenni, per una regola che ritiene perlomeno «incoerente». Il nuovo Dpcm consente infatti l’apertura dei mercati con soli banchi alimentari: domani (7 novembre) sarà così aperto anche quello di Legnano. Tutte le altre merci, anche quelle che nei centri città o nei supermercati possono essere vendute, sono escluse. «Questa è una totale incongruenza – sbotta l’ambulante -. Se i miei prodotti sono considerati di prima necessità, lo sono anche in un mercato che tra l’atro si svolge all’aperto con minori rischi di contagio».

A questa «incongruenza» si aggiunge anche una confusione a livello normativo: in un allegato del Dpcm si legge infatti che è consentito il «Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e bevande; ortofrutticoli; ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati». Il banco del signor Cattini rientra in questa categoria ma, chieste precisazioni al comando di Polizia Locale gli è stato ribadito che il mercato può ospitare sole bancarelle alimentari. «Probabilmente – è l’ipotesi che avanza il commerciante – nell’allegato è stata omessa la specifica di commercio ambulante itinerante. Per vendere a bordo strada, fuori dalle aree mercatali,  bisogna però avere una licenza. In tutto questo non vediamo una logica.  Se il mercato fosse chiuso avrei capito ma queste differenze non sono accettabili.  Qualcuno ci spieghi il perchè di queste decisioni».