Amga pronta a investire 8 milioni per risanare Accam, Brumana: «Il sindaco Radice la fermi»
Il Comune di Busto Arsizio, sul cui terreno insiste l'inceneritore di Borsano, ha dato il via libera alla partecipata legnanese di avviare una due-diligence per il risanamento dell'impianto
Il progetto di una Newco con Amga e Agesp per salvare Accam prosegue. Il Comune di Busto Arsizio, sul cui terreno insiste l’inceneritore di Borsano, ha dato il via libera alla partecipata legnanese di avviare una due-diligence per verificare se ci sono i presupposti per il risanamento dell’impianto. In commissione il primo cittadino Emanuele Antonelli ha informato i consiglieri sull‘investimento da 8milioni di euro che Amga si è detta disponibile a mettere in campo: «Da un conto fatto – ha spiegato Antonelli – Amga ha calcolato che il mancato conferimento in Accam gli costa ogni anno 700-800 mila anno per logistica e trasporti. Da qui la volontà di fare un investimento e di fare fruttare la società». Amga non chiede più la cessione del terreno da parte di Busto ma una locazione e si prende l’onere del finanziamento: «Busto dovrà mettere solo mettere un anticipo – ha riferito Antonelli – Abbiamo dato mandato ad Amga di continuare con la due-diligence, che sarà fatta a sue spese, coinvolgendo possibilmente Busto. Tutto sarà poi discusso in consiglio comunale». Polemica l’opposizione del M5S che trova incongruo un investimento di tale portata con la volontà di chiusura dell’impianto nel 2032.
Il piano di Amga sarà oggetto di discussione anche in consiglio comunale a Legnano, ma non si sa ancora quando. Il consigliere comunale del Movimento dei Cittadini ha presentato una interrogazione urgente per un consiglio dedicato al tema Accam, la richiesta però è stata respinta dalla conferenza dei capi gruppo, «commettendo – denuncia Brumana – un grave errore di sottovalutazione».
Secondo Brumana non si può perdere tempo e il consigliere sollecita la nuova giunta legnanese a prendere una posizione in merito: «Il favore del Sindaco di Busto Arsizio è comprensibile perché la sua città potrebbe solo ricavare vantaggi economici a spese dei legnanesi – commenta il consigliere legnanese di Movimento dei Cittadini – E’ però intollerabile che AMGA, che per il 65% appartiene al Comune di Legnano, si sia permessa di proporre un piano di salvataggio oneroso ed estremamente rischioso e ora voglia disporre di ulteriori somme così rilevanti, assumendo iniziative contrarie agli interessi dei cittadini di Legnano. Mi auguro che la nuova amministrazione comunale di Legnano non abbia avvallato in alcun modo gli intenti di AMGA e ora reagisca senza indugio usufruendo dei poteri che le derivano dal controllo analogo (che comporta un rapporto gerarchico tra il Comune e la società “in house”) oltre che dalla sua qualità di socio di maggioranza. I cittadini legnanesi hanno già perso un patrimonio di troppi milioni per colpa di AMGA e non possono subire altri sacrifici. Sussiste il pericolo imminente che AMGA proceda sottoscrivendo i mutui o altri impegni contrattuali o che con il suo comportamento si assuma responsabilità precontrattuali».
Brumana esorta pertanto al sindaco Lorenzo Radice di intervenire «con estrema urgenza e nell’arco di poche ore, per bloccare le iniziative di AMGA prima che ne possano derivare gravi danni alla nostra città, di fare convocare al più preso un consiglio comunale dedicato alla questione di AMGA e di ACCAM e di rispondere per iscritto a questa interrogazione che altrimenti secondo il calendario della conferenza di capi gruppo, avrebbe risposta chissà quando».
In particolare il consigliere di opposizione chiede: «se le iniziative di AMGA ed i suoi contatti con UBI Banca e il Sindaco di Busto e le nuove proposte al Comune di Busto Arsizio sono state condivise dal Comune di Legnano; se ritiene che il salvataggio di ACCAM a spese di AMGA risponda agli interessi pubblici della nostra città; se intende intervenire subito per fare sospendere le operazioni preannunciate da AMGA in attesa delle decisioni del Consiglio Comunale di Legnano».
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