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Franco Colombo sulla nuova giunta: «Deleghe contrarie all’efficenza del Comune»

Dalla lista di Franco Colombo perplessità anche sulla scelta di Daniela Laffusa come vicepresidente del consiglio comunale e critiche all'opposizione

elezioni legnano

Dopo la Lega, la civica di Franco Colombo. Nell’agorà politica cittadina continuano a piovere le perplessità sulla scelta del sindaco Lorenzo Radice di stravolgere l’assetto classico delle deleghe assessorili per dare corpo alla squadra di giunta che lo accompagnerà nei prossimi cinque anni di governo cittadino.

«Apprezziamo la volontà di cambiare e portare discontinuità con il passato, lo abbiamo sempre detto – sottolineano Franco Colombo e i suoi -. Attenzione, però, perché il cambiamento è un’arma a doppio taglio e, in qualche caso, può portare a dei peggioramenti. E così è stato venerdì sera, nelle deleghe agli assessori. Per carità, belli i nomi poetici, ma questo non basta a mascherare il problema di fondo. Nel tempo, gli assessorati sono stati sempre gli stessi per facilitare il dialogo tra assessore e i vari uffici del comune. Con queste nuove nomine si va contro ad una logica di organizzazione ed efficienza che, invece, dovrebbe caratterizzare la macchina comunale. Sappiamo tutti che la pubblica amministrazione ha difficoltà legate alla complessità e all’eccessiva burocrazia ad essa legata, ma aumentare i passaggi che una persona deve fare per svolgere al meglio il suo lavoro, non ci sembra né una scelta saggia né una “piccola cosa”».

Quelle relative alle nuove deleghe assegnate dal primo cittadino non sono però le uniche perplessità che arrivano dalla lista che alle ultime amministrative si è posta come alternativa al centrodestra tradizionale. «Altra nota dolente risulta la scelta del vicepresidente del Consiglio, che ci lascia quantomeno perplessi – aggiungono dalla lista -. È stata proposta, accettata e quindi votata (anche dalla maggioranza) una persona che nella scorsa amministrazione ha cercato in tutti i modi di portare avanti un consiglio comunale illegittimo e, di fatto, già decaduto (il riferimento è alla leghista Daniela Laffusa, eletta vicepresidente del parlamentino legnanese ed ex assessore allo sport, alle politiche giovanili ed alle consulte territoriali cittadine nella giunta di Gianbattista Fratus, ndr). Ci stupiamo di come il Partito Democratico, che del cambiamento e della legalità ha fatto le sue bandiere in campagna elettorale, abbia potuto avallare una proposta così legata alla scorsa giunta».

Se Atene piange, Sparta non ride: Colombo e i suoi non risparmiano critiche nemmeno all’opposizione. «Non possiamo ignorare il ripetersi di comportamenti che già hanno portato alla sconfitta al ballottaggio. La scelta di non dialogare con nessuno e di arroccarsi in una evanescente e anacronistica “Turris Eburnea” ci fa pensare a una mancanza di intenti e a una difficoltà interna a superare vecchi rancori (tipici della vecchia politica) che non porterà da nessuna parte e lascerà che il “male minore” sia la soluzione giusta».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Ottobre 2020
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