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Il giorno e la storia – Tre funerali con due anni e mezzo di ritardo

Tutti e tre, della leva del 1915, erano nati a Legnano. Sono stati tra i primi caduti, una decina di giorni appena dopo la proclamazione della guerra

Il giorno e la storia, mese di ottobre

11 ottobre 1942 – Tre funerali con due anni e mezzo di ritardo
Ore 8.30 di domenica «11 ottobre 1942. Onoranze a tre Caduti. Colombo Agostino, Turri Giuseppe e Rovellini Mario. Il corteo imponentissimo a cui la classe ha partecipato, inquadrata con le organizzazioni della G.I.L. [Gioventù Italiana del Littorio], ha percorso le vie cittadine fra due ali di popolo commosso» leggiamo sul giornale della classe di un’insegnante delle scuole elementari Carducci, la cui copia ci è stata messa a disposizione da Alberto Centinaio che ringraziamo.

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Tutti e tre, della leva del 1915, erano nati a Legnano. Sono tra i primi caduti, una decina di giorni appena dopo la proclamazione della guerra. Ma le salme non erano ancora state rimpatriate.
Agostino Colombo era nato il 31 gennaio, inviato con le truppe in Francia vi è deceduto il 22 giugno del 1940. Giuseppe Turri era nato il 26 marzo, è deceduto il 20 giugno 1940. Mario Rovellini era il più giovane, nato il 24 dicembre, anche lui è deceduto il 20 giugno 1940.
Un maestro delle De Amicis parla nel suo registro di una «circolare relativa al ricevimento di tre salme provenienti dal fronte greco-albanese» e dei funerali a cui «interverranno i Balilla in divisa». No, sono «provenienti dal fronte occidentale» precisa un’altra maestra delle Mazzini. Ed è più probabile che abbia ragione lei perché sul sito della Difesa Agostino Colombo risulta deceduto in Francia.

Le informazioni finora trovate riguardo ai nostri concittadini sono quindi purtroppo scarsissime ma è probabile che tutti è tre facessero parte del contingente schierato al confine con la Francia subito dopo l’entrata in guerra dell’Italia al fianco dei tedeschi, i quali si trovavano già nelle fasi finali della loro campagna di conquista. Gli italiani ebbero il compito tra il 10 e il 25 giugno 1940 di intraprendere alcune azioni offensive, tra l’altro ben parate dai francesi, che si trovavano trincerati sulle montagne alpine in posizioni più favorevoli.

Come risultato di quella che passerà alla storia col nome di “battaglia delle Alpi occidentali”«gli italiani – si legge in wikipedia – ebbero 631 morti (59 ufficiali e 572 soldati), 616 dispersi e 2.631 tra feriti e congelati, a dimostrazione delle insufficienze dell’equipaggiamento italiano; i francesi catturarono 1.141 prigionieri che restituirono immediatamente dopo l’armistizio. Da parte francese si ebbero 20 morti, 84 feriti e 150 dispersi, mentre il numero ufficiale di prigionieri di guerra francesi fu di 155, cifre leggermente diverse secondo fonti francesi, le quali riportano 37 morti, 62 feriti e 155 prigionieri.»

Renata Pasquetto

FONTI: archivio privato di Alberto Centinaio http://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI

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Pubblicato il 11 Ottobre 2020
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