Festino con droghe nella Galleria mons. Cantù a Legnano
Domenica mattina, all'ingresso della casa parrocchiale San Magno, i resti di un bivacco notturno con cannule e droga. L'amarezza di mons. Angelo Cairati
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E’ caduto nel vuoto l’appello lanciato nei giorni scorsi da mons. Angelo Cairati, per richiamare maggior attenzione da parte delle autorità sul degrado che caratterizza la galleria mons. Cantù e l’ingresso della casa parrocchiale San Magno.
Il suo grido d’allarme non ha sortito l’effetto sperato e anzi, la notte scorsa, la situazione è peggiorata: «Questa mattina – racconta il nostro prevosto, visibilmente amareggiato – abbiamo trovato un vero e proprio bivacco, con rifiuti che indicano un festino con tanto di cannule usate per drogarsi. Anche le macchie di escrementi, umani e non, lasciano odori impossibili da sopportare».
«Con dispiacere – prosegue monsignore – settimana scorsa, abbiamo fatto togliere la rastrelliera usata da quanti usano la bicicletta per recarsi in basilica oppure al centro parrocchiale. Pensavamo che servisse a tenere lontani quanto la confondevano per una panchina, utile alle loro soste. Invece, anche questo non li ha fermati. La notte scorsa, qui, è accaduto qualcosa da condannare in maniera assoluta e ferma. Così non si può andare avanti. Le telecamere ci sono ma sono tutte rivolte verso la piazza e anche il passaggio, ma nessuna controlla la galleria là dove si fermano i giovani».
Mons. Cairati questa volta non rinnova il suo progetto, ma l’espressione del viso è eloquente. Se non si interviene, «non vorrei rompere la convenzione con il Comune e chiudere il passaggio», aveva dichiarato quindici giorni fa, perchè ripete ancora oggi «è necessario trovare un punto di equilibrio, per eliminare questo problema e salvaguardare la gente per bene, che è tanta a Legnano. Se non interveniamo, favoriamo la crescita di una generazione di maleducati e incivili».
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