Legnano contro le mafie, in arrivo un presidio di “Libera”
Davide Pati, legnanese, vice presidente nazionale di Libera, si congratula con il neo sindaco Lorenzo Radice e annuncia la nascita in città di una sezione dell'associazione che riunisce movimenti contro le mafie
Presto la nascita di un presidio di Libera a Legnano. Ad annunciarlo, nell’augurare buon lavoro al neosindaco Lorenzo Radice, è Davide Preti, legnanese e vice presidente nazionale di Libera, rete di associazioni, cooperative e movimenti e gruppi che si batte “contro” le mafie, per la giustizia sociale, la tutela dei diritti, per una memoria viva e condivisa e per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
A Legnano, città più volte coinvolta in inchieste e arresti legati alla ‘Ndrangheta, presente con una organizzazione strutturata, Libera è conosciuta per alcuni interventi del presidio milanese al parco Falcone – Borsellino, in occasione delle cerimonie dedicate alle stragi di Mafia, in linea con i valori della legalità che proprio ieri sera, 7 ottobre, hanno spinto Lorenzo Radice, nel suo primo evento pubblico, a rendere omaggio al monumento collocato proprio all’ingresso del parco dedicato ai due magistrati.
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Il coinvolgimento di diverse associazioni del territorio e di cittadini sta portando ora alla nascita di un presidio cittadino: «Libera esprime i migliori auguri di buon lavoro al nuovo sindaco Lorenzo Radice e al nuovo Consiglio comunale, nella piena convinzione che per un impegno politico e amministrativo orientato al bene comune ed inteso come servizio, occorra agire e fare scelte sempre improntate ai valori costituzionali ed ai principi dell’etica e della corresponsabilità – l’esordio di Pati -. Il coordinamento milanese di Libera continuerà ad assicurare la sua presenza sul territorio attraverso un percorso di rete associativa, avviato da tempo a Legnano, che sta coinvolgendo diverse associazioni e singoli cittadini e che porterà presto alla nascita di un prossimo presidio legnanese, con l’obiettivo di realizzare percorsi di educazione alla legalità, di trasparenza e partecipazione, di riutilizzo sociale dei beni confiscati e di memoria delle vittime innocenti della violenza mafiosa».
«Le recenti inchieste antimafia – conclude Pati – grazie all’importante lavoro della magistratura e delle forze di polizia, hanno ancora una volta confermato la gravità della presenza delle organizzazioni mafiose, ma anche dei fenomeni di corruzione, criminalità economica e ambientale. Per queste ragioni ed in un periodo caratterizzato dalle conseguenze di una crisi sanitaria, economico-lavorativa e sociale, occorre superare insieme ogni forma di solitudine e rassegnazione, indifferenza e delega per la costruzione di una comunità che abbia a cuore la dignità delle persone e la giustizia sociale».
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