Il dopo-elezioni secondo il Forum Terzo Settore e l’associazione De Gasperi
Da una parte, l'adesione al progetto sovracomunale del neo sindaco; dall'altra, alcune considerazione sia di ordine politico, che sociale
Il Forum del Terzo Settore dell’Alto Milanese si unisce al volontariato e all’associazionismo legnanese nel salutare con soddisfazione l’elezione di Lorenzo Radice a Sindaco di Legnano: «Condividiamo con Lorenzo una storia di amicizia e impegno comune nel mondo del terzo settore, ricordando anche il suo fondamentale contributo nella costituzione del Forum stesso – così il portavoce del Forum del Terzo Settore Alto Milanese, Alberto Fedeli – .Il punto centrale della sua proposta, che ha ripetuto costantemente, è “governare con la comunità”. Siamo sicuri che questo da slogan diventerà nuova prassi amministrativa, portando Legnano a riconoscere il ruolo fondamentale di tutto il terzo settore, nel programmare e progettare insieme gli interventi e servizi alla persona, realizzando quel welfare generativo e di comunità che è obiettivo nostro e del nuovo Sindaco».
«Auspichiamo infine che Legnano recuperi una progettualità di zona, che abbracci tutto l’Alto Milanese, tornando a pienamente collaborare con gli altri comuni e tutti gli attori sociali coinvolti nel Piano di Zona e nell’Azienda sociale So.Le. Buon lavoro, Sindaco! Noi ci siamo e non mancherà il nostro fattivo contributo, per Legnano e l’Alto Milanese», la conclusione di Fedeli.
In giornata, ecco anche il pensiero di Ivo Paiusco, presidente dell’associazione De Gasperi, che aveva curato il confronto elettorale online tra Lorenzo Radice e Carolina Toia. Proprio questo evento porta Paiusco a questa riflessione: «La campagna elettorale molto mediatica ha detto anche un’altra cosa. Come è possibile che il dibattito virtuale organizzato dalla nostra associazione abbia raccolto in pochissimi giorni quasi 10mila contatti e quindi più di 10mila visualizzazioni? La risposta che ci siamo dati è che la gente voleva conoscere i due candidati da vicino, e che la campagna elettorale fatta fino a quel momento non era risolutiva per esprimere il voto finale. Siamo soddisfatti di aver contribuito a una maggiore conoscenza per tutti».
Interessante anche una considerazione sul voto cattolico: « E’ stato una voto che ha apertamente sdoganato a Legnano il PD a sostegno di alcuni giovani – il pensiero di Paiusco -. Cosa vorrà dire questo per il PD e per le realtà ecclesiali legnanesi lo vedremo nei prossimi anni. Mi sembra che si sia di fronte a un fenomeno nuovo che vede in Lorenzo Radice il proprio leader. E forse questa di sindaco di Legnano non sarà per lui l’ultima chiamata, se alle brillanti considerazioni seguiranno fatti concreti ed equilibrio».
Un giudizio più politico, secondo Paiusco, considera la leadership di Radice e Toia: «Un ulteriore aspetto significativo è che sia Toia, sia Radice non sono esponenti diretti dei partiti leader delle rispettive coalizioni. Carolina Toia si è fatta forte, rispetto alla Lega, della propria lista, mentre Radice non proviene dall’esperienza del PD. Quindi si pone il problema per entrambi di confermare una leadership, facendo leva sulla propria autorevolezza personale, più che sul sostegno della struttura di partito. Questo sarà un aspetto interessante da seguire. Tra i due credo che abbia più chances nell’affermare la propria leadership Radice, se non altro perché è sindaco, ma avrà da esercitare tutte le sue capacità di mediazione, aiutato però dai nuovi ingressi giovanili della sua coalizione. Il centro-sinistra legnanese non è nuovo a queste frizioni interne e il PD vorrà certamente far valere i suoi nove seggi in Consiglio Comunale».
«Carolina Toia – la conclusione di Paiusco – credo farà più fatica ad allineare dietro di sé tutto il centro destra legnanese. Ci sarà una caccia a chi ha la colpa della sconfitta, almeno agli inizi. Vedo quindi Carolina, che non ha usato in campagna elettorale toni propriamente salviniani, battere la strada di una opposizione moderata ma non frontale e preconcetta, e questa potrebbe creare le premesse, da qui a cinque anni, per una nuova presenza di centro non destinata alla marginalità nella politica legnanese».
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