Radice proclamato sindaco: «Spero in cinque anni di sano confronto»
A margine della proclamazione del nuovo sindaco prima polemica con Carolina Toia, alla quale è stato comunicato un orario di inizio della cerimonia errato
«Mi auguro che possano essere cinque anni di sano confronto: Legnano ha bisogno di ripartire dal fair play istituzionale ma anche dal confronto politico sulle questioni che la nostra città ci chiede di prendere in mano». Sono queste le prime parole ufficiali di Lorenzo Radice come sindaco della Città del Carroccio, subito dopo la cerimonia di proclamazione.
Insieme al sindaco, proclamati anche i consiglieri comunali eletti. In maggioranza siederanno Guido Bragato e Marta Monti per riLegnano, Luca Benetti, Aurora De Lea, Federico Amadei, Monica Berna Nasca, Pinuccia Boggiani, Giacomo Pigni, Sara Borgio, Umberto Taormina e Umberto Silvestri per il Partito Democratico, Anna Pavan, Marco Bianchi, Mario Brambilla e Simone Bosetti per Insieme per Legnano – Legnano Popolare. Tra i banchi dell’opposizione, invece, troveremo Carolina Toia con Daniela Laffusa e Stefano Carvelli per la Lega, Gianluigi Grillo per Fratelli d’Italia, Lillo Munafò per Forza Italia e Francesco Toia e Mara Ciapparelli per la civica Toia sindaco. In minoranza anche Franco Brumana per il Movimento dei Cittadini e Franco Colombo come rappresentante della lista omonima.
I cinque anni di governo cittadino di Lorenzo Radice, però, iniziano in salita: la prima polemica con il centrodestra, infatti, senza nemmeno attendere la seduta del consiglio comunale è scattata già a margine della proclamazione del nuovo primo cittadino, quando Carolina Toia, arrivata in sala consiliare pochi minuti prima delle 17 nella convinzione che a quell’ora sarebbe iniziata la cerimonia, ha invece incrociato il pubblico che lasciava il comune.
«Iniziamo veramente malissimo – ha commentato contrariata l’ex candidata sindaco, affiancata da Daniela Laffusa della Lega e da Lillo Munafò di Forza Italia -. Tutti noi lavoriamo: per essere qui ho lasciato un’udienza e non solo c’è stato il disagio di aver saputo della cerimonia due ore prima dell’inizio e nemmeno personalmente, ma anche quello di arrivare e trovare tutto già finito, nonostante l’impegno fosse stato preso per le 17. È una mancanza di rispetto».
Il sindaco ha comunque rassicurato la sua avversaria al ballottaggio che il contrattempo non è stato in alcun modo frutto di «volontà di esclusione», anche se Carolina Toia ha sottolineato di aver ricevuto dallo stesso primo cittadino la conferma dell’orario. Resta da capire cosa sia andato storto nella convocazione di Carolina Toia, della quale peraltro – come per tutti gli altri consiglieri – si è occupata la segreteria generale del Comune. Pochi minuti dopo il battibecco, comunque, l’ex consigliera regionale ha partecipato alla cerimonia organizzata dalla coalizione arancione per la deposizione di un mazzo di fiori al parco Falcone e Borsellino e alla fontana dedicata ai caduti nella lotta di Liberazione.
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