Elezioni a Legnano, la “nuova” opposizione è pronta a ripartire
All'indomani dell'elezione del nuovo sindaco, Franco Colombo e Franco Brumana, che siederanno in opposizione, tracciano le linee guida del prossimo mandato
Due settimane fa, quando i legnanesi sono tornati in cabina elettorale dopo soli tre anni dall’ultima tornata amministrativa e dopo oltre un anno di commissariamento, sulla scheda elettorale i nomi dei candidati sindaco erano sette. In consiglio comunale però ne ritroveremo solo quattro: il nuovo sindaco Lorenzo Radice, la sua avversaria al ballottaggio Carolina Toia, Franco Brumana e Franco Colombo. E archiviato anche il secondo turno elettorale, tra i banchi della futura opposizione è tempo di bilanci.
Franco Brumana, che in consiglio porterà la voce del Movimento dei Cittadini, è pronto ad un’opposizione «esigente» ma costruttiva e mette sul piatto i voti che al ballottaggio il centrosinistra ha incassato dai cittadini che al primo turno avevano votato altre liste per invitare Radice ad «essere sempre il sindaco di tutti i legnanesi». «Congratulazioni e auguri di buon lavoro al nuovo sindaco Lorenzo Radice e complimenti ai cittadini di Legnano, che hanno saputo far prevalere la scelta di legalità all’appartenenza o alla simpatia politica, respingendo cosi il tentativo di ritorno al governo della città dei partiti che hanno sostenuto anche con accanimento giudiziario la giunta Fratus e che non hanno manifestato alcun ripensamento. Si deve essere orgogliosi della città, che ha compiuto una scelta coerente con la grande prova di civismo offerta quando con le battaglie del Comitato Legalità a Legnano si era liberata dal malaffare senza attendere l’intervento della magistratura e gli arresti del sindaco e di due assessori – sono le prime parole di Franco Brumana -. Il nuovo sindaco al primo turno elettorale ha riscosso, insieme al Pd e alle due altre liste che lo sostenevano, il 32% del consenso elettorale. Ora al ballottaggio è stato eletto quindi con i voti ulteriori di molti legnanesi che lo hanno sostenuto anche se solamente due settimane prima avevano compiuto una scelta diversa. È evidente che una parte determinante dei suoi attuali elettori lo ha votato pur non riconoscendosi nelle forze della sua coalizione. Confidiamo per questa ragione che Lorenzo Radice saprà essere sempre il sindaco di tutti i legnanesi e non di una parte minoritaria di essi. Dai banchi della minoranza il Movimento dei Cittadini collaborerà con tutti i legnanesi e anche con le formazioni escluse dal consiglio alla realizzazione del suo programma. Non sarà accomodante ma esigente e non lesinerà né critiche motivate né apprezzamenti pubblici quando saranno meritati».
Franco Colombo e i suoi, invece, che in questa campagna si sono presentati come alternativa al centrodestra “tradizionale”, ripartono proprio dalla necessità di nuova linfa per questa area di appartenenza politica. «Abbiamo il nuovo sindaco, ora ci fermiamo un attimo e riflettiamo – commentano dalla lista -. Partiamo dai fatti. Non solo il centrodestra ha fallito al primo turno, mancando clamorosamente l’obiettivo del 51%. Ha addirittura accentuato la sconfitta al ballottaggio, dove il centrodinistra ha guadagnato quasi 20 punti percentuale. Addirittura ha perso votanti tra i suoi elettori, perdendo consensi tra il primo e il secondo turno. Come è possibile spiegare tutto questo? Purtroppo è molto semplice, il vecchio centrodestra dei partiti ha fallito. Soprattutto nella scelta principe di non slegarsi dalle logiche di partito che hanno portato al commissariamento della nostra città. Da qui, il resto è una conseguenza. La scelta di una candidata finta civica per attenuare questo effetto. Una campagna elettorale molto personale e poco sui contenuti. Cercando in tutti i modi di nascondere una verità che però era sotto gli occhi di tutti. Sia chiaro, non siamo felici e non stiamo esultando per questo. Tuttavia, da qui bisogna ripartire con una nuova linfa per rivitalizzare il centrodestra. Strategie nuove, volti nuovi, mentalità nuove. Mantenendo intatte le ideologie. Da qui e ora parte il nostro nuovo cammino».
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