Pavan nel mirino dei social per un concorso bloccato: “Il giudice del lavoro mi diede ragione”
Anna Pavan, futuro vicesindaco di Legnano in caso di vittoria del centrosinistra, è stata attaccata per una inchiesta di Report quando era dirigente della Ats di Pavia. Radice: «Hanno fatto un autogol»
A poche ore dalla fine della campagna elettorale spunta sui social un attacco ad Anna Pavan, futuro vicesindaco di Legnano in caso di vittoria del centrosinistra. Sulla pagina facebook “Questa è Legnano”, del quale non è noto ufficialmente l’amministratore, è stata rilanciata in un post anonimo una puntata di Report nella quale si denuncia che da dirigente della Ats di Pavia, la legnanese avrebbe bloccato un concorso pubblico, superato da una candidata risultata idonea che ha poi presentato ricorso. Nella trasmissione, la cronista di Rai 3 chiede alla ex dirigente legnanese come mai avesse deciso di bloccare il concorso di proprio pugno nonostante una candidata avesse superato l’esame, Il servizio risale al 2016.
Sul post di Questa è Legnano si insinua che il posto da assegnare tramite concorso fosse destinato ad un candidato già designato. Pronta la risposta di Anna Pavan che precisa di non essere mai stata raggiunta da nessun procedimento giudiziario, ispezione, censura, denuncia o altro. «La mia decisione di far ripetere la valutazione di idoneità sui 50 candidati indicati dall’ufficio di collocamento – spiega Pavan -, con una graduatoria predefinita dallo stesso collocamento, secondo criteri socioeconomici previsti per questi tipi di assunzione per i quali è necessaria la licenza di scuola media inferiore, fu presa con il solo scopo di garantire il pieno rispetto della legalità e quindi delle regole previste. Non era un concorso. E l’ho fatto a tutela dei diritti di tutte le 40 persone che si trovavano nella graduatoria inviata dall’ufficio di collocamento ed erano posizionati prima della candidata poi ritenuta come unica idonea. Il ricorso al giudice del lavoro della stessa candidata è stato respinto, a conferma della correttezza del provvedimento della ATS, e, a seguito di appello dell’interessata, si è in attesa del giudizio in Cassazione».
«Con l’indicazione della vicesindaco – interviene il candidato sindaco Lorenzo Radice – abbiamo fatto una scelta così forte, trasparente e in linea con il momento delicato che viviamo che persone che non hanno neanche il coraggio di presentarsi pubblicamente già dopo poche ore provano a screditare la figura di Anna Pavan, donna che in oltre 30 anni di carriera nel servizio sanitario pubblico ha terminato il suo servizio senza macchia. Chi vuole alludere che esista qualche problema connesso al rispetto della legalità nell’operato della dottoressa Pavan sappia che non attacca. Chi usa questi mezzucci per screditare una persona di altissima professionalità si renda conto dell’autogol. Voler intendere che non esistono persone corrette nella nostra città che meritano di amministrare solo per auto-assolversi per le proprie scelte non funziona, con noi vincerà la legalità. Se ne facciano una ragione. Se avessimo voluto condurre una campagna così avremmo passato 9 mesi a pubblicare questioni su quanti hanno cercato di forzare le regole durante la crisi della giunta Fratus e che oggi rientreranno in consiglio comunale. Noi però pensiamo che Legnano, semplicemente, meriti altro.».
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