Elezioni a Legnano, Radice punta su Anna Pavan come vicesindaco
il candidato del centrosinistra di Legnano, Lorenzo Radice, ha anticipato u componente fondamentale della squadra che lo affiancherà in caso di vittoria
Sarà Anna Pavan il “braccio destro” di Lorenzo Radice se il risultato del ballottaggio sorriderà al centrosinistra: in caso di vittoria alle elezioni, infatti, l’aspirante primo cittadino ha anticipato l’intenzione di scegliere l’esponente di Insieme per Legnano, che mesi fa era data come possibile candidata sindaco della coalizione, come vicesindaco.
Pavan, 62 anni, è da poco pensionata ma alle sue spalle ha una lunga carriera nel settore sanitario, durante la quale ha ricoperto il ruolo di direttore sanitario della Fondazione IRCCS Carlo Besta e del Policlinico di Milano ed è stata direttore generale dell’ATS di Pavia e del distretto Rhodense dell’ATS Città Metropolitana di Milano, oltre ad aver fatto parte della Direzione Generale Sanità di Regione Lombardia.
Quella di Anna Pavan è una scelta arrivata all’unanimità dalla coalizione arancione: «Il nome di Anna è stato ritenuto da tutti valido – ha spiegato il candidato, Lorenzo Radice -, e parliamo di una persona che in questo momento potrebbe al mio posto. Con questa scelta daremo ai legnanesi la possibilità di avere al loro servizio una persona che ha tante caratteristiche che so che a me mancano: ha molta più esperienza di me, è una donna e quindi ha una sensibilità diversa dalla mia ed è stata a lungo dirigente lavorando in enti pubblici, quindi sa come dirigere la macchina pubblica».
«Ho iniziato questa avventura con leggerezza e disincanto – ha sottolineato Pavan, ringraziando i suoi compagni di avventura per la fiducia -, ma nel corso della campagna elettorale mi sono stupita diverse volte, soprattutto in fase di costruzione del programma: ho provato di nuovo il piacere e la voglia di impegnarmi per la mia città pensando a cose concrete che possano essere realizzate».
Su di lei il candidato del centrosinistra punta per mettersi al lavoro in caso di vittoria già dal giorno dopo il secondo turno su quello che sarà uno dei temi fondamentali, ovvero la situazione sanitaria: «Siamo in una situazione che purtroppo sta tornando ad essere grave – ha sottolineato Radice – e dovremo ripartire dalla crisi sanitaria da gestire facendo dialogare le istituzioni di cura e ragionando con le scuole su come sta andando l’avvio. Non solo Covid nelle priorità immediate del candidato arancione: nell’agenda del candidato tra le priorità immediate ci sono anche le cosiddette “piccole cose”, come ad esempio la manutenzione ordinaria, e la mobilità.
Il sipario alzato sul nome del vicesindaco è quindi uno degli ultimi atti della campagna elettorale del centrosinistra. Campagna che il candidato ha deciso di chiudere lanciando un doppio guanto di sfida a Carolina Toia, dopo essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa parlando dei biglietti circolati in questi giorni in zona San Domenico dove si dice che con la sua vittoria verrebbe aperto un centro di accoglienza per immigrati e delle critiche ricevute per la scelta di non portare Zingaretti in piazza («In questo momento persone in piazza non ne porto: se qualcuno vuole fare i selfie lo faccia, ma poi mi venga a spiegare come fa a rispettare le regole»). «Questa campagna elettorale è forse la prima che sia mai stata giocata così tanto sui social e sul digitale, ma per noi è stata anche una campagna strada per strada, quartiere per quartiere, negozio per negozio – ha concluso Radice -. Voglio chiuderla lanciando due sfide alla mia avversaria: le chiedo di avere il coraggio di dimostrare la possibilità di dire con trasparenza ai legnanesi il nome del suo vicesindaco, e visto che ieri (mercoledì 30 settembre, ndr) ha dichiarto che istituirà la commissione legalità, le chiedo anche di dire chiaramente alla città che si dissocia totalmente dal passato e se il comune tornerà ad aderire alle attività di Avviso Pubblico».
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