Zingaretti a Legnano, Radice: “Il sorriso e l’entusiasmo sono il nostro 51%”
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il sindaco di Milano Beppe Sala sono arrivati a Legnano per appoggiare il candidato del centrosinistra e discutere con lui degli scenari dell’area metropolitana
Pochi giorni ancora di campagna elettorale e Lorenzo Radice cala un asso con una coppia di peso a livello politico e amministrativo. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il sindaco di Milano Beppe Sala sono arrivati a Legnano per appoggiare il candidato del centrosinistra e discutere con lui degli scenari dell’area metropolitana.
Lorenzo Radice ha aperto la serata raccontando come Legnano oggi sia un laboratorio: «Abbiamo messo al centro la legalità coniugandola con temi importanti per la nostra città. Vogliamo immaginare un futuro diverso lavorando concretamente su temi forti come la rigenerazione urbana ma anche questioni quotidiane per vivere meglio partendo da una rete verde come è stata avviata a Milano. Siamo alle ultime battute e siamo carichi perché abbiamo dimostrato che si può lavorare con la comunità. Noi non siamo più un campo di gioco ma dobbiamo ripartire come un giocatore. Con il sorriso e l’entusiasmo che è il nostro 51 per cento».
«La gente vuole stare nelle città – ha detto Sala – però le vuole diverse, le vuole migliori. L’ambiente e il digitale sono importanti e con queste l’equità sociale. I sindaci vanno giudicati sulla capacità di fare le cose. Deve avere la voglia di impegnarsi. Bisogna avere il coraggio di lavorare sulle cose piccole e sui grandi progetti. La manutenzione e al tempo stesso la visione del futuro. Il tema dell’ambiente non è una moda ma una necessità. Il tema della legalità è centrale e abbiamo bisogno di ricordarcelo sempre. La solidarietà, il welfare non si fanno con le pacche sulle spalle ma grazie alla crescita. Dobbiamo riformulare l’idea delle città. Non credo che la pandemia sia una opportunità, a Milano abbiamo avuto 2.250 morti e ci vuole rispetto. Un sindaco responsabile deve sentire la necessità di cambiare. Dobbiamo costruire un grande territorio al di là dei confini fisici».
L’Europa, le questioni economiche e sociali sono stati i temi affrontati da Nicola Zingaretti: «Siamo stati più bravi a governare l’emergenza della pandemia. Le persone hanno tante paure, ma c’è anche tanta voglia di combattere. Lo si avverte nel guardare negli occhi chi incontriamo. Gli studenti, gli imprenditori anche di fronte alla crisi peggiore si rimboccano le maniche. Noi sappiamo dare le risposte, gli altri sanno raccontare le paure degli italiani. Noi rispetto alla voglia di riscatto non mettiamo la cultura dell’odio ma la certezza della speranza. Noi abbiamo combattuto in Europa e ha vinto una visione solidale che mette al centro la persona, il digitale, il green. Negli ultimi anni abbiamo sempre visto tagli. Oggi la storia non è questa perché ora abbiamo possibilità enormi di investimenti. Abbiamo le risorse per farcela figlie della nostra battaglia. La destra e la cultura dell’odio ha mai portato benessere? Mai. È un dato storico e non una opinione politica». Il segretario del Pd ha scaldato la platea con un finale appassionato che ha chiesto il coraggio e l’unità per far vincere Lorenzo Radice.
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