Palloncini a forma di 49 e “Parlateci di Fratus”, l’altra Legnano contesta Salvini
Dal balcone di un palazzo che si affaccia su piazza San Magno, durante il comizio per Carolina Toia, spuntano due palloncini che ricordano i soldi spariti dalle casse della Lega. Tra il pubblico anche una ventina di contestatori
Dopo le parole incendiare del segretario della Lega Lombarda Grimoldi, dopo il saluto alla piazza del candidato sindaco Carolina Toia ai supporter surriscaldati dal sole e dagli slogan contro la Azzolina e gli immigrati clandestini, arriva il segretario nazionale Matteo Salvini che prende il microfono, alza lo sguardo e si trova davanti un balcone che affaccia sulla piazza dal quale spuntano due palloncini color oro che formano un 49.
Dopo aver rapidamente controllato su wikipedia la data di nascita del “capitano” ecco che l’unico motivo per cui quei due palloncini si agitano al caldo vento legnanese sono i contributi pubblici al partito che i magistrati stanno cercando a destra e a manca anche con recenti arresti nell’ambito dell’inchiesta sulla Lombardia Film Commission. Una contestazione silenziosa e di buon gusto, non c’è che dire, eppure ugualmente efficace.
Tra i circa 400 presenti in piazza, poi, c’era anche un gruppo di una ventina di giovani contestatori che ha urlato qualche slogan contro il leader leghista chiedendo conto, anche loro, dei soldi spariti (che la Lega sta restituendo pagando 75 comode rate da 600 mila euro all’anno) e della vicenda legata al sindaco leghista condannato in primo grado Gianbattista Fratus, riprendendo il refrain leghista “Parlateci di Bibbiano”, trasformato in “Parlateci di Fratus”.
Infine un gruppo di albanesi ha sventolato la bandiera dell’aquila su campo rosso per ricordare che non ci sono solo gli italiani. Salvini non ha battuto ciglio. Ha proseguito con il suo discorso, durato pochi minuti, e poi si è concesso ad una lunga fila di selfisti per una foto con lui.
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