Il giorno e la storia: 1 settembre 1941 – Due nuove “vie” aperte in Grigna dal C.A.I.
Nel 1936 la carica di presidente era stata affidata ad Aldo Frattini il quale doveva tenerla con saldezza fino alla Seconda Guerra Mondiale, ma cadde sul fronte greco-albanese nel dicembre del 1940
1 settembre 1941 – Due nuove “vie” legnanesi aperte in Grigna dal C.A.I.
Dal “Corriere della Sera” dell’1 settembre 1941.
«Due nuove vie aperte in Grigna.
Como 1 settembre.
Dopo sei ore di lotta con arrampicata resa difficile dalla friabilità della roccia, gli alpinisti Oreste Viganò e Guerrino Bortoli della sottosezione di Parabiago del C.A.I. di Legnano hanno scalato per la prima volta una cresta in val Tesa che porta alla Cresta Segantini della Grignetta. Gli arditi alpinisti hanno superato la salita di quarto grado con passaggi di quinto grado usando 14 chiodi, tre dei quali sono stati lasciati in parete. La nuova via è stata dedicata alla memoria del Caduto al fronte greco e volontario di guerra Aldo Frattini, già presidente del C.A.I. di Legnano.
Gli stessi alpinisti, ai quali si è aggiunto Giuseppe Marini del C.A.I. di Sondrio dopo aver ripetuto la via Cassin sulla guglia Angelina e Comici sul Nibbio, hanno effettuato per la prima volta la salita per la parete nord-est della colonna occidentale del Pescè. La parete, alta un centinaio di metri, ha presentato difficoltà di quarto grado con qualche passaggio di quinto ed è stata superata in quattro ore di sforzi e con l’impiego di otto chiodi, dei quali tre lasciati in parete. La nuova via è stata dedicata all’alpinista legnanese Aldo Colombo, caduto combattendo in Libia.»
Dalle pagine di storia della nostra sezione C.A.I. di Legnano.
«Nel 1936 la carica di Presidente veniva affidata ad Aldo Frattini il quale doveva tenerla con saldezza fino alla Seconda Guerra Mondiale. Sono questi anni di intensa attività: le gite sociali, principale possibilità data ai più di praticare la montagna, portano sui monti gruppi di legnanesi amanti del mondo alpino ma non mancano le iniziative dei singoli che rimarcheranno il buon livello tecnico raggiunto dai Soci.
Gli eventi bellici interrompevano l’attività sezionale; Aldo Frattini, volontario di guerra, cadeva sul fronte greco-albanese nel dicembre del 1940 . La Sezione perdeva un presidente dinamico e un ottimo alpinista: la cresta Sud dell’Aiguille Noire e la cresta di Peuterey al Monte Bianco bastano da sole a qualificarlo.»
Nella fotografia scattata il 14 agosto 1940 al Bivacco Eccles (immagine in copertina), Aldo Frattini è il secondo da destra. Con lui da sinistra, Riccardo Cassin, Paolo Bollini, Giusto Gervasutti e, sulla destra, Molinato. Vittorio Bedogni, grande ed esperto alpinista del C.A.I., ci spiega che Gervasutti e Bollini si stanno preparando alla prima ascensione del Pilone di Destra del Frêney; Cassin e gli altri sono diretti alla Cresta dell’Innominato.
Ad Aldo Frattini – leggiamo sul sito del C.A.I. di Bergamo – è stato dedicato un bivacco «situato nel comune di Valbondione (BG), una costruzione in metallo di 3,5 x 2,5 metri circa posizionata dal CAI di Bergamo sulla cresta che divide la Valsecca dalla valle dei Piani del Campo, subito sotto il passo di Valsecca. La costruzione, posizionata sul terreno e stabilizzata con assi di legno e tiranti in acciaio, è inoltre fissata con delle funi sui lati.»
C.A.I. (Club Alpino Italiano) Sezione di Legnano
FONTI: Corriere della Sera 1 settembre 1940
C.A.I. (Club Alpino Italiano) Sezione di Legnano, via Roma 11/13,
Sul Bivacco Frattini
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