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Il giorno e la storia: 31 agosto 1941 – Coppi, Bartali e la Tre Valli Varesine

Una calda giornata estiva, una media di poco più di 30 km all’ora su due ruote, 6 ore 44 minuti e 19 secondi di pedalate per il vincitore della gara ciclistica su strada tra le più dure dell’anno 1941: la 23^ edizione delle Tre Valli Varesine del 31 agosto 1941

Generico 2018

Una calda giornata estiva, una media di poco più di 30 km all’ora su due ruote, 6 ore 44 minuti e 19 secondi di pedalate per il vincitore della gara ciclistica su strada tra le più dure dell’anno 1941: la 23^ edizione delle Tre Valli Varesine del 31 agosto 1941. Questa gara per professionisti, che si svolge dal 1919, fa parte del Trittico Lombardo insieme alla Coppa Agostoni e alla Coppa Bernocchi e a distanza di un secolo ha ancora grande importanza sia per la promozione del ciclismo sia per l’economia del territorio, in quanto le bellezze della Valcuvia, Valtravaglia e Valganna vengono trasmesse in diretta dalla Rai, da RaiSport ed Eurosport in più di cento paesi raggiungendo nell’edizione 2019 ben 7 milioni di telespettatori in Italia e 38 milioni nel mondo. Senza contare tutto l’indotto con almeno 600 camere prenotate in provincia per seguire dal vivo la gara organizzata dalla Società Ciclistica Alfredo Binda di Varese.

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Fausto Coppi subito dopo aver vinto il giro d’Italia nel 1940 venne richiamato alle armi a Tortona, caporale nel 38° Reggimento di Fanteria della Divisione Ravenna. Riuscì tuttavia ad avere permessi speciali per partecipare alle gare vincendo nel 1941 in aprile il Giro di Toscana (davanti a Bartali) e del Veneto e il 10 agosto il Giro dell’Emilia. Il 31 agosto Coppi si trova ancora a gareggiare con Gino Bartali, entrambi allora in maglia “Legnano”. Per tutta la gara sono tra i primi del gruppo. Sul Viggiù però Fausto stacca tutti di pochi minuti e mantiene il vantaggio fino all’arrivo a Masnago. Tre minuti e sette secondi dopo taglia il traguardo Olimpio Bizzi della “Bianchi” e subito dopo il nostro Gino Bartali.

Un duello, quello tra la Bianchi” e la “Legnano” che si era già svolto nella precedente edizione delle Tre Valli del 1° settembre 1940, quando era risultata vincitrice la “Bianchi” con Cino Cinelli e la “Legnano” si era aggiudicata il secondo e terzo posto rispettivamente con Mario Ricci e Fausto Coppi.
Nel ’42 la “Legnano” il 30 agosto si classifica terza con Mario De Benedetti mentre taglia il traguardo per primo Luciano Succi della “Olmo” e per secondo Vasco Bergamaschi di una società che non è propriamente ciclistica: la “Milizia Contraerea Roma”. Eh, sì, siamo in guerra. Anche da questo si vede. E dalle assenze: i nostri Fausto e Gino? Perché non sono ai primi posti? Dove sono?

Fausto Coppi a fine giugno 1942 si infortuna in allenamento fratturandosi una clavicola e rimanendo bloccato per più di due mesi. In seguito dopo aver stabilito il nuovo record dell’ora (km 45,871) il 7 novembre al Velodromo Vigorelli di Milano con bici Legnano, «torna in caserma, quindi viene inviato in Africa – scrive Marco Pastonesi in “Gli angeli di Coppi: il campionissimo raccontato da chi ci correva insieme” – Il 13 aprile 1943 il fronte africano si sbriciola e Coppi viene fatto prigioniero dagli inglesi a Capo Bon. Il 17 maggio viene trasferito al campo di concentramento di Megez el Bab, quindi nel febbraio 1945 viene scelto come attendente-autista del tenente Towell della Raf e rimpatriato.»

Gino Bartali è arruolato come portaordini ciclista della polizia stradale e nel 1942 partecipa ad una ventina di competizioni con alcune vittorie e tanti piazzamenti importanti. Il Giro d’Italia non si può disputare a causa degli eventi bellici e si corre il “Giro d’Italia di guerra” in cui vengono scelte otto tra le corse in linea più importanti. Gino durante il periodo bellico non sembra particolarmente brillante e non vince nessuna tappa ma raccoglie parecchi punti in ciascuna gara e si merita il successo finale, viene premiata la sua regolarità. Nel frattempo fingendo di allenarsi inizia a valicare l’Appennino tra Firenze, Assisi e Genova portando nascosti nella canna della bici sotto il sellino documenti falsi per gli ebrei ricercati dai nazi-fascisti. «Se ti scoprono, ti fucilano» gli aveva detto il cardinale di Firenze, Elia Dalla Costa, nell’affidargli l’incarico. Ma Gino non si ferma, macina chilometri e alla fine saranno più di ottocento gli ebrei che hanno avuto salva la vita grazie al suo coraggio.

Terminata la guerra Gino e Fausto tornarono a gareggiare sulle due ruote. Bruno Cavalieri nel libro “Grande Bartali: vita e carriera di Gino Bartali, uomo e campione esemplare” ci racconta che il 18 novembre 1945 «in occasione del Circuito di Ospedaletti, Bartali fu autore di un bel gesto: favorire la vittoria di Fausto, come regalo di nozze dei colleghi (Coppi si sarebbe sposato il 22 novembre)». Ma il duello continuerà.

Fausto Coppi nel ‘45 passò alla “Bianchi” mentre Gino Bartali rimase con la “Legnano” fino al ‘49: la rivalità era ora anche tra squadre. E il momento più infuocato si dice ebbe luogo proprio alla Tre Valli Varesine dell’8 agosto 1948, con la folla in delirio e varie scaramucce che avevano scaldato gli animi. Abbiamo un video (vedere sotto)  della gara dell’Istituto Luce. Coppi cadde al primo giro perdendo sul gruppo 4 minuti e mezzo. Riuscì a recuperare al terzo giro ma era stanco e gli altri ne approfittarono per andare in fuga. «Fausto prese fiato – si legge sul sito www.cyclemagazine.eu – e con Bartali tentò di riprendere la fuga: a 23 chilometri dall’arrivo, i due raggiunsero i battistrada e da quel momento cominciarono a bisticciare. In volata, Fausto ebbe la meglio su Ginettaccio per pochi centimetri. Volarono parole grosse nel dopocorsa, qualche maligno insinuò che quella sia stata l’unica volta in cui i massaggiatori dovettero dividerli. Qualche giorno dopo, al Mondiale di Valkenburg, la battaglia continuò: Fausto e Gino si fecero la guerra proprio non riuscivano a fare squadra, in quella Nazionale, tanto che la Federazione italiana dopo qualche giorno decise di squalificarli per un mese.» Ma poi il 17 luglio 1952 saranno immortalati nella foto indimenticabile dello scambio di borraccia durante una estenuante salita. E capiterà tantissime altre volte.

La Tre Valli Varesine non è stata disputata solo nel 1943 e ’44 per cause belliche. Nel 2020 a causa della pandemia da coronavirus è sospesa e sostituita con il “Grande Trittico Lombardo” che ha unito Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni e Coppa Bernocchi in un’unica gara disputatasi di lunedi, il 3 agosto, con partenza da Legnano ed arrivo a Varese.

Renata Pasquetto

PER SAPERNE DI PIU’
Sulla Tre Valli Varesine
Sullo scambio di borraccia del 1952

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Pubblicato il 31 Agosto 2020
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