Elezioni a Legnano, Alberto Fedeli: “Nel centrosinistra, il migliore resta Lorenzo Radice”
L'avv. Fedeli ringrazia Brumana per i complimenti, ma rinnova la stima verso Radice e auspica che in tutta l'area di centrosinistra "il primo turno sia considerato come le primarie, per poi riunirsi tutti nel nome dell'unità e della condivisione"
“Grazie, Brumana. Tuttavia, quella di Radice è la candidatura migliore per il centrosinistra“. Così, in estrema sintesi, l’avv. Alberto Fedeli, che tanta parte ha avuto nella vicenda legale collegata alla passata amministrazione, ringrazia il leader del Movimento dei cittadini per la considerazione manifestata in una recente intervista pubblicata dal nostro giornale, ma evidenzia alcuni concetti riferiti alla candidatura di Lorenzo Radice, e non solo. Fedeli, da una parte, sottolinea come, per il bene comune, il futuro sindaco debba proporsi “senza atteggiamenti di autosufficienza ma con una tensione unitiva e costruttiva” e dall’altro chiarisce: nessuna polemica con Brumana, ma una doverosa precisazione che vale per tutti i candidati, nel nome dei valori indirizzati all’unità e alla condivisione.
Elezioni a Legnano, Franco Brumana: “Al ballottaggio, nessuna alleanza”
Lorenzo Radice
«Ho letto un’intervista dell’amico e collega avvocato Franco Brumana, candidato Sindaco per le prossime elezioni comunali di Legnano, dove ritiene che sarei stato il candidato migliore per il centrosinistra a Legnano – il pensiero di Fedeli – . Ringrazio Franco per la stima che esprime nei miei confronti e che ricambio.
Ma il migliore candidato che la coalizione di PD, Insieme per Legnano, Legnano Popolare, e riLegnano poteva scegliere è l’amico Lorenzo Radice. Si è formata una coalizione che vede la feconda collaborazione tra forze civiche e forze partitiche che hanno saputo aprirsi al civismo, che Lorenzo sta guidando con autorevolezza, passione, energia giovane, indubbie competenze e capacità frutto di un impegno di lunga data nella comunità legnanese anzitutto nell’ambito del volontariato e del terzo settore».
Comitato Legalità
«Se ho avuto un ruolo nella preparazione delle elezioni è stato quello di spingere fino all’ultimo per una presenza unitaria di tutti quelli, cittadini, forze politiche e civiche, che si erano ritrovati insieme a condividere la straordinaria battaglia di grande civismo portata avanti dal Comitato per la Legalità a Legnano, volta a ripristinare la legalità e la buona politica nelle istituzioni cittadine, mortificate dalle note vicende politico-amministrative e giudiziarie della giunta Fratus. Purtroppo ci si è divisi – qui la delusione di Fedeli –. Ma il positivo è che, nella competizione, stanno emergendo al meglio le proposte di ciascuno per portare Legnano a cambiare pagina dopo la brutta storia della Giunta Fratus, da cui la candidata del centrodestra Carolina Toia non mi risulta si sia dissociata proponendosi di fatto in continuità».
Primo turno come primarie
«Per chi si sta ponendo in alternativa a quella esperienza disastrosa e umiliante per Legnano, ho sempre pensato che il primo turno rappresenti una sorta di primarie – l’idea unitaria di Fedeli -. Prevalga veramente il migliore con il consenso dei cittadini. Poi però non può mancare una convergenza al ballottaggio, con o senza apparentamenti e senz’altro senza mercanteggiamenti di poltrone, se no non si è certo migliori del passato che si è combattuto.
La convergenza sarà dettata anzitutto dai cittadini che non vogliono che ritorni la malapolitica del recente passato: questa volontà va interpretata da chi prevarrà al primo turno senza atteggiamenti di autosufficienza ma con una tensione unitiva e costruttiva».
Il futuro sindaco
«È una tensione e attenzione che auspico abbia poi il futuro Sindaco di Legnano perché solo con una capacità di ascolto, di dialogo, di coinvolgimento, di conseguenti condivise risposte e decisioni, non dettate da pregiudiziali ideologiche o personalistiche ma dalla concretezza dei problemi, si potrà governare Legnano nell’attuale fase che ci pone davanti le terribili emergenze e sfide conseguenti alla pandemia, che, è bene ricordarlo, non sono solo sanitarie ma anche e soprattutto sociali ed economiche».
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