Elezioni a Legnano, centrosinistra: «La variante PGT penalizza i negozi di vicinato»
Il centrosinistra condanna la scelta del commissario di non accogliere l’osservazione della coalizione contro l'aumento delle superfici delle medie strutture di vendita
«La variante PGT penalizza i negozi di vicinato». È un giudizio lapidario quello che arriva da Lorenzo Radice, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni amministrative di Legnano, rispetto alle più recenti decisioni del commissario straordinario Cristiana Cirelli sulla partita dell’urbanistica della Città del Carroccio.
Per Radice e i suoi nelle scorse settimane dal commissario prefettizio è arrivata una doppia bocciatura: Cristiana Cirelli ha respinto al mittente sia le osservazioni avanzate dalla coalizione nei confronti dell’approvazione definitiva al piano attuativo per il nuovo insediamento commerciale su viale Sabotino, sia le osservazioni formulate rispetto alla variante alle norme tecniche di attuazione del piano delle regole e del piano dei servizi dello strumento urbanistico.
Nel primo caso il centrosinistra aveva presentato un’osservazione che metteva nel mirino il verde, la revisione della viabilità, la tipologia delle attività che troveranno casa nel parco commerciale e l’ecosostenibilità nella progettazione degli edifici. Solo le criticità segnalate rispetto al verde, però, erano state parzialmente accolte. Rispetto alla variante al PGT, invece, tra le problematiche sollevate dalla squadra di Radice c’era l’aumento della superficie ammessa per tutti e tre i livelli dimensionali delle medie strutture di vendita. In sostanza la variante dove prima erano ammesse strutture fino a 400 metri quadri ora consente esercizi da 800 metri quadri e dove si aveva un tetto di 1.000 metri quadri permette ora di salire fino a 1.500, e il centrosinistra aveva chiesto di eliminare questi aumenti in mancanza di dati per valutarne gli effetti e la sostenibilità sia a livello urbanistico che per il commercio di vicinato. Anche in questo caso, però, dal commissario è arrivato un “no”.
Via libera al nuovo parco commerciale in viale Sabotino a Legnano
E se le scelte della reggente di Palazzo Malinverni sono ineccepibili dal punto di vista formale, «il punto – sottolinea Lorenzo Radice – è che questa è una decisione politica presa in assenza di un sindaco». «L’impatto forte della pandemia, la situazione critica in cui versano tanti esercizi di vicinato, che hanno sofferto ma anche dimostrato la loro importanza nel periodo del lockdown, la voglia dei cittadini di dire “basta!” ad altri centri commerciali, ci porta a pensare che queste scelte fanno male alla città – spiega il candidato sindaco -. Temo che aggiungeranno sofferenza a sofferenza, malessere a malessere. Il PGT non è un fatto squisitamente tecnico. Alla base del documento che definisce l’assetto del territorio comunale ci deve essere sempre una visione politica. La nostra città è da troppo tempo senza una guida politica: e nelle scelte urbanistiche rischiamo di pagare a caro prezzo questa assenza».
«L’adozione di piani attuativi come quello di viale Sabotino è emblematica di una gestione meramente tecnica che non recepisce i bisogni della comunità, che non vuole altri centri commerciali – prosegue Radice -. Su questo intervento, che porterà altre attività “vecchia maniera”, voglio ricordare che fu inserito nel PGT nel 2010 quando assessore al territorio era Fratus e che per la giunta Centinaio sarebbe stato difficilissimo cambiare quella scelta, perché avrebbe esposto il Comune al rischio di cause da parte dei proprietari dei terreni. Con le nostre osservazioni abbiamo ottenuto che almeno il verde sarà potenziato e maggiormente curato. Oggi per fortuna vari piani attuativi sparsi per la città e risalenti a quell’epoca, se non addirittura ai primi anni 2000, stanno arrivando a scadenza. Questo ci permetterà di rinegoziarli, chiedendo agli operatori interventi meno dannosi per la città e più al passo con i tempi in termini di impatti ambientali e di funzioni da insediare».
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