Il giorno e la storia: agosto 1945 – Una lapide senza pace
Eccoci ad un'altra tappa nel cammino del Giorno e la Storia con i racconti di Renata Pasquetto e gli associati della sezione Anpi di Legnano, nel ricordo dei 75 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale
All’inizio dell’agosto 1945, una lapide a ricordo dei partigiani caduti del rione Cascina Olmina venne posizionata sul muro di cinta dell’allora impresa Bandera nei pressi dell’uscita di Castellanza dell’autostrada, nelle vicinanze dove avvenne il fatto la mattina del 25 aprile. Da lì spostata nel 1992 al centro della rotonda di via Saronnese. Un ulteriore spostamento venne effettuato in seguito, sulla strada privata Saronnese 69/71 e successivamente nei giardinetti di via Anna Frank, dove è ancora oggi visibile.
Questi stessi nomi sono iscritti anche in un’altra lapide.
Nel 1926, il nostro rione, ricordando le vittime del conflitto della Grande Guerra, si attivava per la creazione di una lapide a ricordo dei caduti.
Dal Chronicon di Don Luigi Contardi, 17 ottobre 1926 (pag.50): «Segna quest’oggi una bella data per il lembo della Parrocchia detta Cascina Olmina. Quei terrieri inaugurando la sede del Circolo Vinicolo vollero consacrare alla Storia una lapide ad onore dei caduti. Il Parroco pronunciò un discorso di circostanza; benedì la lapide ed i nuovi locali del circolo. Grande concorso di popolo.»
La lapide che viene onorata con la corona d’alloro ogni 25 aprile è quella posizionata in via Fratelli Bandiera, sul muro del ristorante-pizzeria “da Terry” (ex-circolo Club Famiglia).
La lapide nel 1945 venne sostituita, ampliata ed usata a ricordo anche per i caduti del secondo conflitto mondiale.
Così Don Contardi nel suo Chronicon (pag.197-198), ricorda l’evento della benedizione della lapide del Circolo e lo spauracchio del ballo.
«21 ottobre 1945 Data anche questa significativa. I terrieri della Cascina Olmina vollero pure ricordare i loro caduti con una lapide muraria. E’ sintomatico: il Circolo tiene sede del Partito Comunista e proprio il Consiglio del Circolo col Presidente vogliono il loro Parroco per una giornata veramente solenne e religiosa. Espongono i loro desideri ed il Parroco li asseconda completamente data la certezza dell’eliminazione del ballo. Difatti al mattino alle ore 10 Messa solenne in Canto e benedizione della lapide con intervento delle Autorità cittadine e rappresentanti dei vari partiti. E’ pregato di parlare anche il Parroco e ben volentieri il Parroco stesso riafferma la fratellanza cristiana, l’amore a Dio, alla Chiesa e richiama i doveri di amore vero di patria eliminando tanti partiti che dilaniano la patria stessa, più che riviverla e resuscitare la si abbruttisce nel disonore. Formare un’unione sacra di menti e cuori: è questa l’ora che suona per tutti. A sera s’impartì la SS. Benedizione col SS. Sacramento previa recita del S. Rosario.»
Caso strano, queste parole di Don Contardi, vecchie ben più di settant’anni, potrebbero essere valide anche oggi.
Giovanni Pedrotti
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