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Pesci morti nell’Olona, al via la rimozione

Ad occuparsene, su sollecitazione del Comune di Legnano tramite la partecipata Ala, sarà il Consorzio del Fiume Olona. A smaltire gli animali sarà invece una ditta specializzata della zona di Bergamo.

Generico 2018

Inizierà domani mattina, mercoled’ 8 luglio, la raccolta dei pesci morti nel tratto di fiume Olona tra Castellanza, Legnano e Comuni limitrofi a seguito di un episodio di inquinamento registrato venerdì 3 luglio di cui si stanno ancora cercando le cause. Ad occuparsene, su sollecitazione del Comune di Legnano tramite la partecipata Ala (Aemme Linea Ambiente), sarà il Consorzio del Fiume Olona. A smaltire gli animali sarà invece una ditta specializzata della zona di Bergamo.

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Strage di pesci nell'Olona 4 di 9

Intanto le reazioni politiche al disastro ambientale del fiume Olona, con una straordinaria moria di pesci, arrivano soprattutto da Franco Brumana (Movimento dei cittadini), Alessandro Rogora (Verdi) e Lorenzo Radice (centrosinistra).

«La strage di pesci avvenuta nel fiume Olona è un segno davvero brutto. La morte di un pesce – commenta il candidato sindaco dei Verdi, Alessandro Rogora – non è un dramma in sé, la morte di molti pesci preoccupa, tuttavia potrebbe essere un evento superabile; qui stiamo invece parlando della reiterata morte del fiume che da portatore di linfa vitale per la città è da molti considerato un oggetto “fastidioso e maleodorante” che porta zanzare e che sarebbe meglio nascondere e intubare per dimenticarne l’esistenza. Non siamo d’accordo. La storia dell’Olona è la storia del nostro territorio e la sua condizione di malattia cronica è metafora del nostro rapporto con l’ambiente».

«Negli anni ‘60 e ‘70 – prosegue Rogora – l’Olona si contendeva con il Lambro il triste primato di fiume più inquinato d’Italia. Il forte declino dell’industria manifatturiera locale sembrava poter dare al fiume una seconda possibilità che viene però costantemente negata dai comportamenti di qualche soggetto che ancora sfrutta il fiume come canale di scolo per liberarsi di sostanze tossiche per il cui smaltimento dovrebbe altrimenti pagare. Trovo questo comportamento vile e insensato, un atto orrendo e senza possibile giustificazione. L’uccisione di pesci è l’uccisione di un simbolo ed è il tentativo di distruggere quel desiderio di una di rinascita “verde” a cui la nostra città e il nostro territorio anelano. Vogliamo un ambiente sano che doni prosperità a noi e ai nostri figli, chi ha ucciso i pesci sta tentando di uccidere il fiume, chi vuole uccidere il fiume è un nostro nemico e gli urliamo fin d’ora che combatteremo contro di lui. Non solo per la vita di un pesce o per la vita di molti pesci, ma soprattutto per qualcosa che ha un valore molto più grande, perché combattere per il fiume è combattere per la città di Legnano!».

Da parte sua, l’avv. Franco Brumana, in giornata, ha inviato una lettera al commissario straordinario Cristiana Cirelli, all’ATS, ai carabinieri, all’ARPA e ai vigili del fuoco, ricordando gli eventi, la strage di pesci nel fiume, la loro decomposizione e putrefazione, chiedendo cosi che: «che si avviino indagini serie e approfondite per individuare le cause le cause dell’inquinamento ed i responsabili del reato, che si compiano con la massima urgenza tutte le analisi possibili per accertare quale sostanza abbia avvelenato i pesci ed i ratti,  che si accerti se sussistono pericoli per la salute pubblica, anche considerando che le acque del fiume sono utilizzate per irrigazione di  campi agricoli,  che si dia notizia all’opinione pubblica di quanto è stato accertato, che le carcasse vengano immediatamente rimosse e che vengano adottati provvedimenti dal Commissario Straordinario di Legnano, nella sua qualità di autorità sanitaria locale».

Richieste, almeno per quanto riguarda la rimozione dei pesci morti, già accolte con la decisione di raccoglierli domani a cura del Consorzio Fiume Olona.

Dal centrosinistra, invece, arriva la richiesta di «un’azione congiunta con il gestore del servizio idrico e del Consorzio del Fiume Olona al fine di campionare e verificare le acque nei depuratori per individuare eventuali picchi anomali di sostanze. Considerato che, negli ultimi anni, questo è il terzo episodio di inquinamento del fiume e di strage della fauna, è  necessaria da parte del comune un’azione immediata di denuncia per danno ambientale alle autorità competenti (Procura)».

«Se toccherà a noi governare con la comunità di Legnano, lavoreremo per implementare l’esistente sistema di controllo e monitoraggio per renderlo più accurato e uniforme su tutto l’asse del fiume, per esempio con un sistema di centraline, coinvolgendo in modo strutturato i tanti cittadini e le associazioni che vivono il fiume e con una costante attività di denuncia degli scarichi illegali – sottolinea il candidato sindaco della coalizione, Lorenzo Radice -. Dobbiamo restituire spazi al nostro fiume, continuando l’azione di riportare vita e natura lungo l’Olona e, allo stesso tempo, migliorare la sicurezza del territorio tramite scelte condivise con i comuni attraversati dal Fiume. Per questo lavoreremo per realizzare l’ultimo tratto di ciclabile nell’attuale area ex Bernocchi e per questo proponiamo di riportare attività ludico-sportive lungo il corso del fiume, da valorizzare per sport acquatici e come oasi di relax nell’area del Castello. Immaginate che bello sarebbe andare in canoa lungo il fiume o stendersi vicino alle sue rive al pratone del Castello? Per riavvicinare famiglie, giovani e adulti al fiume Olona, nostro bene comune, serve riportare vita e preservare l’acqua pulita».

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Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Luglio 2020
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