Elezioni a Legnano, il centrosinistra punta sulla città policentrica
La ricetta del centrosinistra per le prossime elezioni a Legnano parte da una città policentrica, che archivi la "classica" contrapposizione tra centro e periferia
Una città policentrica, con servizi in tutti i quartieri, nuovi poli civici, una biblioteca “diffusa” e una rete verde per una mobilità sostenibile a prova di anziani, bambini, ciclisti e disabili. È questa la visione al centro del programma al quale sta lavorando la coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura di Lorenzo Radice in vista delle elezioni del prossimo autunno a Legnano.
Partito Democratico, riLegnano, Insieme per Legnano e Legnano Popolare dal prossimo fine settimana questa visione la porteranno in tour per la città in 12 tappe per avere un primo riscontro dai cittadini e portare dai social alle piazze questa campagna elettorale “anomala”, segnata dall’emergenza sanitaria. Con un punto fermo: il rinnovamento. «Non rinnego nulla del passato e non mi piace fare discorsi da rottamatore – sottolinea il candidato sindaco -, ma credo questa città abbia seriamente bisogno di rinnovarsi e ripartire: dobbiamo riuscire a girare pagina e scrivere una storia nuova. Anche per chi è rimasto nella coalizione rispetto al 2012 credo sia importante aprire un percorso di rinnovamento, da portare avanti con il giusto equilibrio tra novità ed esperienza».
CITTÀ POLICENTRICA – Archiviata la “classica” contrapposizione tra centro e periferie, il centrosinistra punta ad una riqualificazione delle periferie come semicentri, con relativi servizi in tutta la città e nuovi poli civici. E con una “rete verde” che faccia da infrastruttura fisica per la mobilità sostenibile a prova di anziani, bambini, ciclisti e disabili, sulla quale costruire il tessuto sociale e relazionale della città. Un’idea ad esempio è quella delle scuole aperte anche oltre l’orario delle lezioni.
SPORT – Per un capitolo «trascurato da 20 anni», per il centrosinistra la ricetta è quella di fare squadra con il mondo dello sport per sviluppare progetti che permettano di sfruttare risorse e potenzialità delle città. Nota particolarmente dolente quella della piscina, il cui sistema, così com’è oggi, è «difficilmente sostenibile».
BIBLIOTECA “DIFFUSA” – Se le urne premieranno il centrosinistra, tramonterà definitivamente il progetto della biblioteca al parco Falcone e Borsellino. La bocciatura, però, non è concettuale ma riguarda la location: la coalizione che sostiene Radice, infatti, condivide l’idea della ex giunta Fratus della nuova biblioteca come polo culturale, ma il no alla scelta del parco è tassativo. Il sogno per la cornice della nuova “casa dei libri” rimane quello della ex Manifattura, ma di certo un risultato simile non arriverà in tempi brevi. Nel frattempo, quindi, avanti con la riqualificazione di Villa Bernocchi e con il progetto della “biblioteca diffusa”, con diversi punti sparsi per la città che possano fungere da sportelli bibliotecari.
AREE DISMESSE – Da sempre “tormentone” della politica cittadina, soprattutto in campagna elettorale, quella delle aree dismesse non è questione di rapida soluzione, e per questo il centrosinistra punta a ripartire da quelle con più potenzialità. Come la ex Manifattura. Detto che in questo caso prima di qualsiasi programma andrebbe sciolto il nodo dei vincoli per la parte storica con la Soprintendenza delle Belle Arti, l’idea della coalizione guidata da Radice è quella di una rigenerazione urbana, magari da portare avanti con un progetto di partenariato pubblico-privato, che porti in via Lega una scuola dell’artigianato e dell’industria 4.0 e un mercato coperto che viva tutti i giorni possibilmente fino a sera e che, finito il mercato vero e proprio, diventi anche un’area di somministrazione. Tra le aree dismesse individuate come prioritarie ci sono poi l’ex Bernocchi e il vecchio ospedale.
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