Legnano in Comune in piazza contro la mala-gestione del Covid-19 in Lombardia
Sabato 20 giugno anche Legnano in Comune sarà in piazza Duomo per «denunciare la mala-gestione lombarda della pandemia da Covid-19»
Legnano in Comune scende in piazza per «denunciare la mala-gestione lombarda della pandemia da Covid-19». La lista di sinistra, che proprio nei giorni scorsi ha comunicato l’intenzione di correre da sola per le prossime lezioni amministrative, sabato 20 giugno alle 15 sarà in piazza Duomo con movimenti, associazioni, comitati di cittadini e partiti della sinistra per prendere ancora una volta posizione contro le «scelte politiche compiute negli ultimi decenni dalle giunte di destra che hanno gestito la sanità lombarda, dal presidente Formigoni in poi».
Nel mirino della sinistra «privatizzazione progressiva, ospedalizzazione e centralizzazione delle strutture sanitarie, investimento sulle più remunerative “cure di eccellenza” a discapito della medicina di base e della prevenzione, smantellamento dei servizi sanitari e socio-assistenziali territoriali, svilimento del ruolo dei medici di famiglia, irrilevanza della medicina del lavoro e scolastica». Nervi scoperti che per Legnano in Comune, con la pandemia, hanno messo sotto gli occhi di tutti «quanto l'”eccellenza sanitaria lombarda” non sia in realtà che un gigante dai piedi d’argilla, incapace di promuovere la salute e dare risposte ai bisogni della gran parte dei suoi cittadini, di chi non ha la possibilità di mettere mano al portafoglio».
«Nemmeno l’emergenza è riuscita a scalfire l’impostazione della sanità lombarda – continua Legnano in Comune -: anziché mettere in moto tutti gli strumenti per inseguire i contagi sul territorio contenendone l’espansione e intervenire tempestivamente per scongiurare l’aggravamento degli infetti, si è preferito ancora una volta agire a posteriori in modo “ospedaliero”, con le conseguenze che sappiamo. La sanità territoriale, desertificata e disarmata, poco ha potuto fare per arginare il disastro, se non sacrificare la vita di tanti suoi operatori nel tentativo estremo di fare qualcosa. Mortalità altissima, sprechi di denaro enormi, nessuna indagine epidemiologica, tante produzioni non essenziali attive in deroga, assistenza territoriale assente, giornate di attesa al telefono e settimane o mesi per avere un tampone o un sierologico a meno di pagare: la gestione della pandemia in Lombardia è stata una tragedia. E a fronte di ciò, nessuna ammissione di errore o responsabilità da parte del presidente Fontana e del suo assessore Gallera, che ora cercano anche di ostacolare in ogni modo la costituzione di una commissione d’inchiesta regionale che faccia luce su quanto accaduto».
L’unica soluzione, per la lista della sinistra legnanese, è «cambiare il sistema sanitario lombardo, la sua ispirazione privatistica e liberista e ricostruire le fondamenta di una sanità pubblica, centrata sulla prevenzione e sulla medicina del territorio. È un compito che ci dobbiamo assumere nella sua valenza strategica. Cambiare il modello lombardo
significa dire basta alla sanità come merce in tutta Italia».
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