La mensa dei poveri a Legnano, in tempo di covid, si sposta all’aperto
Sfruttando gli spazi esterni dell'oratorio della Parrochia dei Frati i volontari sono riusciti a posizionare 20 postazioni a distanza per permettere alle persone di pranzare all'aperto
Non si è mai fermata la Mensa dei poveri della Casa della Carità di Legnano: i tanti volontari impegnati nel sodalizio, anche durante l’emergenza sanitaria, hanno sempre offerto un pasto ai bisognosi del territorio, nonostante le difficoltà nel reperire i dispositivi di sicurezza come guanti e alcol.
«Per una sola settimana abbiamo consegnato i pasti al sacco – spiega Giuseppe, coordinatore della mensa -. Poi, sfruttando gli spazi esterni dell’oratorio della Parrochia dei Frati, siamo riusciti a posizionare 20 postazioni a distanza per permettere alle persone di pranzare all’aperto». Durante il periodo caldo dell’emergenza la mensa è passata da 80 pasti al giorno a 40, «questo perché gli stranieri hanno avuto problemi di mobilità, mentre alcuni anziani sono rimasti a casa spaventati dal contagio. Adesso stiamo tornando alla normalità».
Una settantina i volontari attualmente operativi, grazie ai quali «riusciamo a garantire il servizio: in questo periodo si sono aggiunti nuovi volontari». I prodotti alimentari non sono mancati nella dispensa della mensa, mentre c’è «forte carenza di guanti e alcol che serve per disinfettare le postazioni utilizzate dagli ospiti».
Sono invece sempre finanziarie le ragioni che spingono i bisognosi a bussare alla porta della Casa della Carità: «I nostri utenti – spiega Giuseppe – sono tutti tesserati dal centro di ascolto: a nessuno neghiamo un pasto, ma per capire i bisogni chiediamo di sottoscrivere una tessera. In 19 anni circa ne abbiamo registrare circa 1600 e solo due persone sono state escluse perchè non avevano realmente necessità».
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