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“Il giorno e la storia”: 80 anni fa, vigilia della seconda guerra mondiale, la Legnano vinceva il Giro

Inizia oggi, 9 giugno, una rubrica a cura di Renata Pasquetto e dedicata all'inizio della seconda guerra mondiale. Episodi e personaggi della Legnano di 80 anni fa

Generico 2018

80 anni fa l’Italia scendeva in guerra. Era il 10 maggio 1940. Per ricordare quegli eventi e come Legnano visse momenti drammatici, ma anche tragici, la dr.ssa Renata Pasquetto, associata ANPI Legnano, ha preparato per Legnanonews una serie di racconti che ci ricordano episodi e personaggi dell’epoca. Iniziamo con questa notizia di sport: la squadra di ciclismo della Legnano, tra maggio e giugno, vince tappe e maglia rosa del Giro d’Italia. Protagonisti  Fausto Coppi e Gino Bartali (foto ripresa dalla pagina “Legnano ciclismo” di Wikipedia). E’ domenica 9 giugno 1940, vigilia dell’entrata in guerra.


Il 9 giugno 1940 si concludeva il Giro d’Italia, ventottesima edizione della corsa ciclistica “rosa”, e Legnano era in grande festa.
La squadra della Legnano quell’anno annoverava tra gli altri Gino Bartali, Fausto Coppi, Pierino Favalli e Primo Volpi, sotto la direzione sportiva di Eberardo Pavesi.
Il 17 maggio il gruppo di ciclisti partì da Milano per la prima di venti tappe. La gara si stava svolgendo in un clima di guerra a livello europeo: la Germania aveva già conquistato Polonia, Danimarca, Norvegia e solo una settimana prima, il 10 maggio, Hitler aveva invaso Olanda, Belgio e Lussemburgo e in seguito la Francia. Bruno Roghi sulla “Gazzetta dello Sport”scriveva “Lo sport è un’arma” e “Chi fa sport è, in attesa e in potenza, un soldato”.
Durante la seconda tappa del Giro Gino Bartali, il capitano della Legnano, cade per colpa di un cane durante la discesa del Passo della Scoffera e si incrina un femore, rimanendo indietro. La tappa viene vinta da un altro membro della squadra legnanese, Pierino Favalli, che resterà “Maglia Rosa”, leader indiscusso della classifica generale, dalla quarta alla settima tappa.

Alla quinta tappa Bartali è ancora in difficoltà ed il suo gregario, un ventenne pagato solo 700 lire al mese, chiede ed ottiene dal loro direttore sportivo il permesso di andare all’attacco del gruppo in fuga: stiamo parlando di Fausto Coppi. Li raggiunge ma cade e rompe la bicicletta, perdendo la tappa.

Alla nona tappa arriva in volata Primo Volpi della Legnano, al suo debutto tra i professionisti del Giro.
L’undicesima è la tappa che resterà nella storia: la partenza da Firenze, la scalata dell’Abetone, il freddo, la pioggia e persino la grandine, Bartali che resta indietro, Coppi che supera tutti e arriva per primo a Modena con quasi 4 minuti di vantaggio aggiudicandosi la “Maglia Rosa” che terrà fino alla fine. Bartali arriva terzo. E’ il 29 maggio. “A noi della Legnano non è andata mica tanto male, abbiamo vinto la tappa. Quel ragazzo, quello nuovo… come si chiama… il Coppi – commenta quella sera Bartali parlando col direttore Pavesi – io credevo che si fosse ritirato… invece era andato avanti… È bravo quello”. Il capitano lo deve ammettere a denti stretti. E’ l’inizio di una storia meravigliosa fatta di competizione ma anche di complicità e di amicizia.

E’ così che durante una successiva tappa di montagna è Bartali a comportarsi da gregario in favore di Coppi, insieme affrontano la diciassettesima tappa, il “tappone” dolomitico del 5 giugno con le scalate del Falzarego, del Pordoi, del Sella, arrivando in fuga da soli fino ad Ortisei dove Bartali taglia per primo il traguardo e Coppi per secondo.
Anche la diciannovesima tappa viene vinta da Bartali.

Il 9 giugno, dopo 3.574 km, 107 ore 31 minuti e 10 secondi in sella alla bicicletta, Fausto Coppi arriva a Milano in Maglia Rosa, primo in classifica generale con tre quarti d’ora di vantaggio su Gino Bartali, nono, che si aggiudica però il primo posto nella Classifica scalatori con 25 punti, appena davanti a Coppi classificatosi, con 21 punti, in seconda posizione. E Legnano esulta.

Il giorno successivo, 10 giugno, per l’Italia comincerà la Seconda Guerra Mondiale. Gino Bartali tra settembre 1943 e giugno ’44 contribuirà a salvare più di 800 ebrei trasportando documenti falsi nel sellino della sua bicicletta. Per questo il 23 settembre 2013 verrà dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo YadVashem (il memoriale ufficiale israeliano delle vittime della shoah) e il 20 maggio 2017 Legnano gli dedicherà la strada pedonale e ciclabile che costeggia il Parco Castello, tra il Castello e l’entrata al Parco.

Renata Pasquetto

Prossimo racconto: 10 giugno 1940 – La dichiarazione di guerra – a cura di Arturo Oldani

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Pubblicato il 09 Giugno 2020
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