Uccise il padre a coltellate: assolto, era incapace di intendere e di volere
Marco Campanella, che la scorsa estate uccise il padre a coltellate in via Sante Giovannelli, è stato assolto per vizio totale di mente
Marco Campanella era totalmente incapace di intendere e di volere quando uccise il padre a coltellate la scorsa estate. Lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Busto Arsizio, che ieri nella sentenza che chiude il primo grado di giudizio ha deciso per l’assoluzione del 36enne per vizio totale di mente.
L’omicidio risale all’estate scorsa, quando Campanella uccise a coltellate sul balcone di casa il padre Michele, ex finanziere 72 anni, in una palazzina in via Sante Giovannelli a Legnano. A dare l’allarme erano stati alcuni operai al lavoro in un cantiere nella palazzina di fronte. Il 36enne, dopo l’omicidio, si era barricato in casa e solo all’arrivo della madre era uscito dall’appartamento.
Durante l’interrogatorio davanti al pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio, Francesca Parola, Campanella aveva confessato di aver colpito il padre con due diversi coltelli, colpendolo al petto più volte fino a lasciarlo senza vita. Da tempo tra la vittima e il figlio la tensione era alta perché il 36enne, che aveva appena conseguito una laurea triennale, avrebbe voluto continuare gli studi anziché lavorare, mentre il padre lo spingeva a trovare un impiego.
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