«A seguito dell’operato del comitato dei parenti degli ospiti della RSA Accorsi e della denuncia, che avevo presentato, si è avviata una inchiesta penale della Procura con l’audizione di persone informate sui fatti ed oggi la RSA ha comunicato al Comitato Parenti che e’ stato destituito il direttore sanitario e che e’ stato allontanato il direttore della struttura e fino a pochi giorni fa dirigente della UIL». Così l’avvocato di alcuni parenti della Rsa, Franco Brumana, annuncia su facebook  quella che per lui è già una vittoria, seppur amara per i decessi avvenuti durante la pandemia, ma che per il comitato parenti della Rsa, non è ancora una certezza in quanto la comunicazione non è ancora stata ufficializzata: «Per il momento – è il commento del comitato Parenti della Rsa Accorsi -, non avendo ancora ricevuto nulla di scritto che certifichi gli allontanamenti nero su bianco, possiamo solo dire di essere speranzosi in una nuova gestione, confermando la volontà di rimanere sempre vigili sull’operato all’interno della struttura anche in vista di una possibile nuova ondata di contagi in autunno». La struttura, ricordiamo, è finita sotto i riflettori della cronaca nazionale, sia per una lunga serie di decessi dovuti al coronavirus, sia per la mancanza di adeguati dispositivi di protezione per il personale, sia per lo stato di abbandono in cui sono stati lasciati gli ospiti, sia infine per l’assenza di dialogo con i famigliari.

Nel suo post Brumana, legale di alcuni parenti parenti della struttura (Brumana è anche candidato sindaco del Movimento dei Cittadini) ricorda che «nel frattempo sono avvenuti ben 39 decessi, su 100 ospiti, in massima parte dovuti al Covid 19», ma anche che «si avvertono inoltre chiari segnali di miglioramento della gestione della RSA, che fanno sperare concretamente in una normalizzazione».