Alle Barbara Melzi si studiano le professioni di cura al tempo del Covid
Il progetto dell'Istituto ha permesso di comprendere in che modo l'emergenza sanitaria ha rivoluzionato il modo di lavorare di educatori professionali, infermieri, OSS, medici di base e assistenti sociali.
Prendere in carico le persone più fragili, accompagnarle nel percorso di vita, promuovere la loro inclusione sociale sono le finalità che caratterizzano le professioni di cura.
L’arrivo della pandemia ha stravolto metodologie, tempi e spazi di queste professioni costringendo gli operatori a progettare risposte originali rivedendo il proprio modo di lavorare al fine di intercettare i bisogni emergenti.
Il progetto dell’Istituto “Barbara Melzi” Le professioni di cura al tempo del Covid-19 ha permesso agli studenti della quinta Istituto professionale Tecnico dei servizi socio-sanitari di comprendere in che modo l’emergenza sanitaria ha rivoluzionato il modo di lavorare di educatori professionali, infermieri, OSS, medici di base e assistenti sociali.
Una serie di testimonianze segnate da tanto realismo e semplicità, sei racconti che hanno permesso ai ragazzi di conoscere da vicino i protagonisti del mondo socio-sanitario.
«L’impossibilità dei contatti ravvicinati – spiega la scuola – l’assenza del conforto dei parenti, le misure di protezione, la sospensione delle routine quotidiane e la paura di contrarre il virus non hanno fatto venire meno la cura; anzi, l’hanno resa nuova, più profonda e significativa perché l’operatore socio-sanitario è spesso diventato l’unica persona di riferimento per tutti i bisogni, a partire da quello più umano: sentirsi voluti bene.
Emerge dalle parole dei testimoni l’umanità di chi ha scelto di fare degli altri il proprio lavoro, la vocazione di chi ha compreso che nessuno si salva da solo.
Tanti sono guariti, tanti non hanno vinto la battaglia, tutti hanno ricevuto un sorriso; un sorriso non visibile, ma le piccole rughe che oggi segnano gli occhi degli operatori socio-sanitari sono la traccia indelebile di una grande professionalità, di un’umanità a cui le giovani generazioni devono guardare per imparare a diventare grandi. Grandi nella vita!»
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