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“Immagino un post-coronavirus pieno di solidarietà”

La riflessione sull'attuale emergenza sanitaria Covid-19, della studentessa E. Tontoli delle scuole Tosi di Legnano

covid-19

Da diversi mesi ormai c’è in giro un virus chiamato Coronavirus o anche conosciuto come Covid19. Purtroppo ha coinvolto tutto il mondo e la trasmissione avviene a causa delle piccole gocce che vengono emesse quando si starnutisce, si tossisce o si espira.

Si sono registrati decessi in tutto il mondo e questo ha anche portato ad una grave crisi dell’economia mondiale.
L’aspetto più tragico e doloroso di tutta questa situazione è sicuramente il distacco dai propri cari, il senso di abbandono che si percepisce e il momento della morte che avviene in modo molto freddo e in solitudine, lontani dai propri affetti. Molte persone hanno perso i loro cari e non sanno neanche dove siano sepolti.

Questa riflessione ci porta al pensiero che aveva Foscolo, riferito proprio al rito della sepoltura. Anche lui estremamente legato al proprio paese, voleva essere sepolto nella sua terra natale: Zacinto, in modo tale che le persone a lui care potessero confortare con lacrime il luogo dove si trovava il defunto.

Con questa situazione è difficile per tutti la socialità, in modo particolare per noi giovani che sentiamo il perenne bisogno di uscire e trovarci con i nostri amici. Purtroppo, abbiamo perso le routine a cui eravamo abituati: è come se tutti i giorni fossero uguali.

Ma come si fa ad avere fiducia nel domani se non abbiamo certezze?
Tanti ci dicono che siamo fortunati, perché viviamo nell’età della spensieratezza, della libertà, siamo nell’età in cui viviamo di progetti, proprio come accennava Leopardi nel “Sabato del villaggio”, in cui nell’ultima strofa si riferisce a noi giovani e si sofferma su quest’età definendola un giorno luminoso che precede la festa della vita. Ci incoraggiava al divertimento perché è questa l’età giusta.

In questo periodo però, la realtà è ben diversa, le nostre abitudini sono state modificate e lo saranno ancora per un po’, però abbiamo anche capito tanto vedendo come il nostro Paese è stato aiutato. Abbiamo potuto apprezzare, elogiare e ringraziare le tante persone che, pur rischiando la vita, si sono messe al servizio degli altri, facendo capire che solo aiutandosi la società avrebbe potuto risollevarsi. Siamo stati incollati alla tv per tanti giorni per avere notizie sull’evolversi della situazione, abbiamo sperato e pregato per conoscenti malati e qualcuno ha anche aiutato il vicino in difficoltà con la spesa. So che forse non sarà così, ma voglio sperare che questa solidarietà che ha caratterizzato tutti noi durante questa emergenza possa continuare anche dopo.

Immagino di vivere il post-coronavirus ripensando ad esso come un lontano e brutto ricordo, ma anche come un momento in cui le persone abbiano imparato ad aiutarsi. Credo che lo studio dei classici in questo momento sia attuale perché Leopardi immaginava l’infinito e il mondo che lo circondava nascosto dietro al colle proprio come noi immaginiamo il nostro futuro dopo il Coronavirus.

E. Tontoli

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Maggio 2020
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