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Moschea chiusa, ma è sempre un normale Ramadan

L'associazione culturale italo - araba racconta come i fedeli stanno vivendo il mese sacro del digiuno. Nessuna festa finale dell'Id al Fitr

Generico 2018

Moschee chiuse, ma è sempre un normale Ramadan, il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione. Il Covid-19 condiziona questo periodo anche per l’associazione culturale Italo – Araba, i cui 300 fedeli vivono comunque con serenità questo atto di culto: «Ci siamo abituati a convivere con il virus. Sta a noi fedeli seguire gli stessi principi e le stesse regole del Ramadan, eccetto, l’andare in moschea», ci viene spiegato, «Stiamo a casa e non organizzeremo nemmeno la festa finale, quella che si svolge al campo dell’Amicizia. In questo siamo come voi cristiani. Voi nessuna partecipazione alla Pasqua, noi niente Id al Fitr».

Lunedì 18 maggio, però, ai cattolici sarà permesso partecipare alle cerimonie pur con alcune limitazioni. E l’associazione come si comporterà con i suoi associati? «Noi teniamo chiusi i nostri luoghi. Non esiste possibilità di gestire l’affluenza in moschee di diversa capienza. Evitiamo occasioni di possibile contagio. Anche la nostra professione prevede contati fisici. Evitarli in questa fase è fondamentale per non diffondere il virus».

Nonostante una attività limitata, causa il coronavirus, l’associazione si è comunque resa protagonista di apertura sul territorio con almeno due iniziative. La prima con una raccolta di generi alimentari, «per far fronte alle numerose richieste che ci provengono da famiglie in difficoltà economica i soldi raccolti verranno utilizzate unicamente per la spesa alimentare. Le famiglie in difficoltà sono sempre in crescita e spesso vengono dimenticati e abbandonate. La maggior parte delle famiglie che si trovano in difficoltà sono soprattutto madri con figli a carico senza nessuno che possa prevedere al loro mantenimento».

La seconda iniziativa è stata ricordata di recente da Pierangelo Colavito presidente dell’Avis Legnano: “In un giorno cento componenti l’associazione culturale italo-araba di Legnano hanno deciso di fare una donazione di sangue. In questi giorni si stanno svolgendo visite ed esami per verificare la loro idoneità. Intanto grazie e benvenuti».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Maggio 2020
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