Mercatone Uno: solo lavoratori a part-time
Il negozio di viale Sabotino è stato acquisito dalla società Shernon Holding - I 34 lavoratori sono stati confermati, ma i contratti a tempo pieno sono diventati part-time
Scaffali vuoti per svendita totale, ma non per un improvviso rinnovo: il Mercatone Uno di viale Sabotino, a Legnano, è stato acquisito infatti dalla società Shernon Holding. Il punto vendita legnanese riaprirà con la stessa insegna, i 34 lavoratori in forze sono stati confermati, solo che i contratti a tempo pieno, a 40 ore settimanali, hanno subito una drastica trasformazione: sono diventati part-time, a 28/24/20 ore.
Considerata la situazione, «non è una notizia negativa: il rischio per i dipendenti era quello di non avere più un posto di lavoro». Una considerazione espressa con amarezza e preoccupazione dalla Segreteria Filcams Cgil Ticino, che ha seguito tutta la vertenza relativa alla catena Mercatone Uno.
«La storia è iniziata il 5 aprile del 2015 – raccontano i sindacalisti – quando la società ha presentato un concordato al Tribunale di Bologna ed è iniziata l'amministrazione straordinaria con la nomina di tre commissari. Sono stati emessi alcuni bandi per la vendita: tutti andati a vuoto. Tre anni di sacrifici per tutti i lavoratori del Gruppo che hanno subito numerosi disagi e ancor più difficoltà superando mesi e mesi di incertezze».
La svolta è arrivata lo scorso 29 giugno «quando è stato sottoscritto l'accordo sindacale dalle Segreterie nazionali FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL con la società Shernon Srl – affermano dalla Segreteria di via Volturno –. Il negozio di Legnano continuerà la sua attività con la stessa insegna attuale. Inoltre, l'accordo sindacale prevede la salvaguardia di tutti i rapporti di lavoro dei 34 collaboratori».
La Shernon Holding Srl avrebbe, quindi, acquisito 55 punti vendita e 2.019 dipendenti. La Cosmo Spa, invece, dovrebbe riaprire 13 negozi con il marchio abruzzese Globo specializzato in moda e tessile. Il punto vendita di Legnano, secondo i sindacalisti, è quello «uscito meglio dal disastro: tra tutti i negozi presi sotto la Shernon Holding è forse l'unico a non aver subito tagli».
La segreteria sindacale ha precisato che la nuova società garantirà «continuità dell'attività lavorativa a tutti coloro che accettano la variazione contrattuale da Full time a Part time. Una trasformazione che purtroppo significa una riduzione del salario mensile e tutti gli istituti differiti relativi alla vigente normativa contrattuale». L'impegno dell'azieda è quello di stabilizzare i lavoratori nell'arco di cinque anni e nel caso intenda effettuare nuove assunzioni «dovrà valutare per primi i 150 esuberi». I dipendenti che non accetteranno il nuovo contratto rimarranno a carico dell'Amministrazione Straordinaria di Mercatone Uno e saranno collocati in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al 13 gennaio 2019 e poi saranno licenziati e posti in NSPI.
«Di fatto non sappiamo ancora quando sarà la data effettiva del trasferimento – affermano i sindacalisti -. Eravamo davanti a un'azienda fallita e adesso c'è uno spiraglio di luce verso il futuro. La nota negativa è che ancora una volta è stato chiesto un sacrificio importante ai lavoratori».
Sulla questione è intervenuto anche Jorge Torre segretario della Cgil Ticino Olona: «Mi sembra che anche in questo caso la tenacia e la determinazione dei lavoratori insieme alla filcams Cgil portano ad evitare i licenziamenti ed a provare a ridare speranza ed una prospettiva. Certo il fatto che gli errori imprenditoriali ricadano sempre sui lavoratori e che si debba sempre mediare su diritti ed occupazione dovrebbero obbligarci a riflettere su un nuovo modello di sviluppo».
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