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L’Albero prende Vita (a tempo record)

Presentato l'Albero della Vita, simbolo di padiglione Italia e di tutta Expo 2015....

L’Albero della Vita, appena concluso a tempo record, punta già in alto. L’obiettivo del simbolo di padiglione Italia è ambizioso: diventare l’icona di questa Expo 2015, un po’ come la Tour Eiffel lo fu per l’Esposizione universale parigina del 1889. «Ci siamo resi conto che Palazzo Italia, seppur meraviglioso e pieno di attrazioni, mancava di un simbolo forte» spiega Marco Balich, direttore artistico del progetto, durante la presentazione dell'opera al Piccolo Teatro di Milano. E dunque ecco l’idea dell’Albero della Vita, troneggiante al centro della Lake Arena, il più grande spazio open air del sito, con i suoi 35 metri di legno e acciaio che si intrecciano nel cielo. «Vogliamo che l’istinto sia quello di guardare in alto, consapevoli di avere le radici ben piantate a terra».

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Expo Albero della vita 4 di 6

Quella dell’albero è una metafora immediata ma vincente. Simbolo presente in tutte le culture, e quindi capace di mettere insieme e rappresentare le varie anime del nostro bel Paese, l’albero è simbolo di vita, di una rinascita che l’Italia si auspica di conoscere anche grazie a Expo. È un’icona allo stesso tempo di consapevolezza del proprio passato e delle proprie tradizioni e di slancio verso il futuro. Proprio facendo appello a questo futuro, Balich ha voluto osare: l’Albero sarà accessibile soltanto ai minori di venticinque anni, che potranno entrare nelle “radici” dell’opera e affidare a un breve videomessaggio su tablet un loro pensiero sul futuro dell’Italia.

Ma l’Albero della Vita sarà soprattutto show. Sono previsti sette spettacoli al giorno, per 180 giorni. Gli spettacoli diurni, di cinque minuti, vedranno l’albero “sbocciare” sulle note di iconiche canzoni italiane (per ora previsti Jovanotti, Dalla, De Gregori e Pino Daniele), mentre gli show notturni, che dureranno quindici minuti, saranno un gioco di luci, led, schermi, pirotecnie e piogge artificiali. «Sono certo che batteremo qualunque record di selfie» scherza Balich.

Soddisfatta e orgogliosa anche Diana Bracco, presidente di Expo spa, che ringrazia gli sponsor del progetto: Coldiretti, Pirelli e Orgoglio Brescia, che ha “regalato” l’Albero all’Esposizione. «Dopo 200 giorni di lavoro, con tre turni al giorno, siamo riusciti a consegnare l’opera persino in anticipo» commenta Marco Bonometti, presidente dell’Associazione Industriale Bresciana. «Brescia è un esempio del saper fare italiano». Della stessa idea Marco Tronchetti Provera, presidente e ad di Pirelli: «A dispetto delle storie di corruzione, qua tutto è stato fatto da privati che sapevano di guadagnarsi un pezzo di futuro».

Aleggia, però, lo spettro dell’incompiutezza dei lavori e del “bando camouflage” per nascondere gli operai che continueranno a lavorare nel sito anche dopo il primo maggio (ne abbiamo parlato qua). «Anche a Shanghai si procedette così, è una pratica perfettamente normale» il commento stringato.

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Pubblicato il 10 Aprile 2015
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