I lavoratori della Franco Tosi sono tornati in piazza. Come già accaduto in passato, stamane, dopo un'affolata assemblea in fabbrica, un lungo corteo di dipendenti (150 secondo gli organizzatori) ha deciso di percorrere le strade del centro e di raggiungere in Municipio per un incontro con l'amministrazione comunale.

Chiarezza sui tempi e slle future decisioni e linea unitaria con il Comune. Queste le richieste dei sindacati.

«La prima preoccupazione – ha affermato tra gli altri Mirco Rota segretario regionale della Fiom – riguarda la cassa straordinaria che non arriva: il Ministero deve firmare il decreto per erogarla.  L'altra questione riguarda i tempi che il commissario straordinario Andrea Lolli  si e' posto dopo avere annunciato la vendita (entro l'estate) del ramo d'azienda. Sono troppi lunghi. Si rischia di perdere tutte le commesse: abbiamo già perso quelle in Nicaragua, Bolivia e Gongo e rischiamo di perdere tutte le nostre professionalità tecniche. Sarebbe meglio contnuare a perseguire la strada dell'affitto per mettere subito in moto l'azienda e scongiurare lo spezzatino della società: Termomeccanica, l'ipotesi che riteniamo maggiormente credibile,  è disponibile adesso, a giugno non avrà più interesse ad acquistare. Insomma, abbiamo bisogno di certezze sui tempi».

Al sindaco, che ha accolto nella sala degli Stemmi i lavoratori con la massima disponibiità, è stato poi rivolto l'invito a presentarsi all'incontro ministeriale fissato per venerdì 24 genanio con un'unica strategia: «Per quanto riguarda la cassa integrazione batteremo i pugni sul tavolo insieme a voi e su questo confermo massima solidarietà. Lo stesso vale per la richiesta di mantenere la massima attenzione sull'immobile: nessuno farà speculazione edilizia su quell'area – ha  dichiarato Centinaio – altrimenti dovrà fare i conti con noi. Qualcuno è già venuto a battere cassa ma non ha destato il nostro interesse, prima chiediamo un piano industriale serio e credibile che possa fare da volano per la società». Più dubbioso, il parere del primo cittadino sulla questione della vendita o dell'affitto del ramo d'azienda: «Su questo aspetto non abbiamo ancora raggiunto una certezza su quale sia la soluzione migliore – ha detto Centinaio – Siamo davvero sicuri che l'affitto del ramo d'azienda dia più garanzie rispetto alla vendita? Io sarei per andare al tavolo e chiedere una scadenza certa, non possiamo più permetterci errori, questa è davvero l'ultima chance»

Leggete anche: "Da settembre senza stipendio con una famiglia da mantenere"

Amianto, Pesenti a giudizio con altri manager Franco Tosi

 

marco tajè e valeria arini