CGIL in piazza anche a Legnano, questa mattina, per il lavoro, la solidarietà e contro l'austerità. Una manifestazione svoltasi in maniera tranquilla in una sede, l'ingresso della Franco Tosi, simbolo di una città saldamente legata al mondo del lavoro, ma anche di una azienda fortemente in cirisi.

Circa 250 i partecipanti al presidio, durante il quale il Comitato Referendario del Legnanese per l’abrogazione della riforma dell’art. 18 e dell’art. 8 ha continuato la raccolta di firme refendarie.

Diversi gli interventi di lavoratori e delegati, mentre in chiusura di evento ha parlato Maurizio Stampini, segretario generale Ticino Olona.

"La nostra – ha esordito il sindacalista – è una protesta rivolta al cambiamento della politica nazionale ed europea, a partire dalla legge di Stabilità del Governo Monti, le cui conseguenze sono sempre più devastanti per i cittadini in quanto creano disuguaglianza e ingiustizia sociale, come confermano i dati attuali che indicano nel 50 per cento i giovani senza un lavoro".

"Le prospettive extra nazionali – ha poi proseguito Stampini – parlano di una Europa più povera perchè sono sbagliate le misure politiche di austerità. Quindi strategie internazionali da rivedere a partire dalla ricetta del Fondo Monetario. Il debito, infatti, non è solo di carattere finanziario, ma anche e soprattutto sociale".

La ricetta della CGIL? Questa: "Noi chiediamo un radicale cambio di rotta. Queste misure stanno distruggendo il lavoro e fanno prosperare gli speculatori.– ha affermato Stampini – Eliminiamo i Paradisi Fiscali e i conflitti tra i Paesi europei. In Italia, Monti ha fatto tanto sul piano della credibilità, ma ha commesso errori in ambito di equità e di prospettive del lavoro. Per questo diventa fondamentale rivedere la legge di Stabilità, ripristinando altresì la certezza della pensione per gli esodati".

Il riferimemto locale in coda al comizio: "Siamo qui davanti all'ingresso della Tosi – ha concluso il segretario generale Ticino Olona – simbolo dell'impresa, del lavoro, dell'attività sul territorio. La crisi dell'azienda deve essere una sfida per tutti noi. Salvarla è un dovere verso i suoi lavoratori, verso le forze economiche sane della zona".

marco tajè

Immagini di luigi frigo